Coronavirus: “Giuste le misure di prevenzione assunte dal governo italiano”

Coronavirus, Pivetti: "Da parte dei nostri connazionali ho visto tanta indegna speculazione"
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Irene Pivetti, presidente dell’Associazione di amicizia Italia-Cina, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

In riferimento alla comunicazione del governo cinese sul Coronavirus ha dichiarato: “Quando ci sono queste tragedie la comunicazione dei governi è sempre prudente, in questo caso poi c’è un virus sconosciuto ma anche sfuggente perché è all’inizio i sintomi somigliano ad un’influenza o una bronchite, quindi capisco che sia stato difficile all’inizio. Adesso le misure sono drastiche, la popolazione è chiusa in casa. E’ uno stress non da poco per un miliardo e mezzo di persone, abituate a brulicare ovunque”.
Sulle misure assunte dall’Italia: “Noi stessi non abbiamo le giuste prevenzioni. Essendo questa una malattia che si trasmette per via aerea e il volo aereo per ore ricicla la stessa aria, è quasi certo che se c’è un malato a bordo il virus si trasmetta. Quindi o si sanificano i voli aerei oppure è giusto chiudere il traffico aereo. La prudenza è sacrosanta, spero che non venga mai meno lo spirito collaborativo perché la Cina non è esperta come il nostro Paese in questi casi, quindi è giusto anche aiutarli con il nostro know-how”.
Sulle discriminazioni ai cinesi: “Trovo demenziale dire: non vado più al ristorante cinese perché ho paura di ammalarmi. Questo è un atteggiamento discriminatorio, è una cosa sciocca e anche un po’ ignorante. La comunità cinese tra l’altro è la prima che si autotutela. Io stessa sono stata in Cina a dicembre, se fossi partita a gennaio, una volta tornata io per prima mi sarei messa in auto quarantena. Da parte dei nostri connazionali ho visto tanta indegna speculazione. Una mascherina che costa 15 centesimi, viene venduta a 20 euro, questo fa veramente vomitare”.
Sui legami economici tra Italia e Cina: “Siamo legati con la Cina, ma molto meno di quanto ci raccontiamo. Le nostre esportazioni verso la Cina sono leggermente inferiori rispetto al Belgio. Quindi si potrebbe fare molto di più con una gestione adeguata di questa collaborazione. Mi era parso che con la firma del memorandum sulla via della seta ci si potesse aspettare un salto di qualità nelle relazioni, è un vero peccato che a causa di questa emergenza si siano dovuti interrompere i rapporti”.

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