Coronavirus in Italia, 206 contagi in Lombardia e 38 in Veneto: stop alle gite scolastiche fino al 15 Marzo, primo caso a Firenze

Coronavirus: gite scolastiche sospese fino al 15 marzo per le scuole "di ogni ordine e grado"
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Stando all’ultimo aggiornamento, a quanto apprende l’Adnkronos Salute, i casi positivi al Coronavirus in Lombardia sono saliti a quota 206. Più della metà dei nuovi contagi segnalati risultano essere nella cosiddetta ‘zona rossa’ del Lodigiano, gli altri avrebbero comunque dei collegamenti con quest’area. Le vittime lombarde del nuovo Coronavirus restano 6.
In Veneto sono saliti a 38 i pazienti risultati positiv: 29 a Vo’ Euganeo, 4 a Mira e 5 a Venezia.

Coronavirus, Borrelli: affrontiamo scenario mai gestito finora

Di fronte al caso di coronavirus a Palermo sono da attendersi nelle prossime ore da parte delle regioni del Sud misure restrittive come hanno fatto le regioni del Nord nella zona rossa? “Tutti i provvedimenti per affrontare l’emergenza devono essere adottati secondo un criterio di proporzionalita’ e adeguatezza – afferma Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, ospite del programma Circo Massimo, su Radio Capital. “Sotto questo profilo di ora in ora i provvedimenti saranno adeguati allo scenario“. L’arrivo del coronavirus al Sud desta motivi di preoccupazione? “Noi non possiamo fare previsioni – risponde Borrelli – dobbiamo gestire gli scenari e gestiremo anche questo. Ci troviamo davanti a una situazione che non abbiamo mai affrontato nelle precedenti emergenze. Un terremoto o un’alluvione sono ben localizzati, qui ci sono da gestire diverse problematiche e si possono affrontare solo con un sistema che spinge sulla sussidiarieta’. E’ fondamentale – ha concluso – non esautorare i territori. I territori devono gestire a livello comunale, intercomunale e provinciale con i centri di coordinamento e nazionale“.

Coronavirus: stop gite e uscite scolastiche fino al 15 marzo

Gite scolastiche, sia i viaggi di istruzione sia le uscite o i progetti di scambio e gemellaggio, sospesi fino al 15 marzo per le scuole “di ogni ordine e grado”: lo prevede il dpcm attuativo del decreto sul Coronavirus firmato ieri sera che coordina le varie ordinanze degli ultimi giorni. Previsto il rimborso per chi ha già pagato i viaggi. Le assenze degli studenti oltre i 5 giorni andranno giustificate con certificato medico. Le scuole chiuse per l’emergenza potranno attivare “modalita’ di didattica a distanza“.

Coronavirus, primo caso positivo a Firenze: attesa conferma

Un primo caso con test positivo di Coronavirus a Firenze. Si tratta di un uomo di circa 60 anni tornato da Singapore una ventina di giorni fa e che negli ultimi giorni si è sentito male ed è stato visitato ieri all’ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova. Il primo tampone effettuato sull’uomo ha dato esito negativo mentre il secondo nella notte è risultato positivo. Ora si attende la conferma dell’Istituto superiore di Sanità. Il paziente è stato trasferito in un altro ospedale fiorentino, quello di Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri. Gli ambienti del pronto soccorso di Santa Maria Nuova sono stati sanificati.

Missione congiunta dell’OMS ed ECDC

Una missione congiunta dell’Organizzazione mondiale della sanità e dell’Ecdc è arrivata in Italia ieri, lunedì 24 febbraio. Obiettivo: “Supportare gli sforzi del Paese per mettere sotto controllo la Covid19 e le autorità italiane impegnate per analizzare e comprendere la situazione” del nuovo coronavirus, che ha fatto finora 7 vittime tra Lombardia e Veneto. In questa fase, hanno spiegato gli esperti, “il focus è limitare l’ulteriore trasmissione da uomo a uomo dell’infezione“.

Rischio paralisi per il lavoro di 500 aziende agricole

Con l’emergenza coronavirus c’è il rischio paralisi per il lavoro di 500 aziende agricole negli undici comuni della zona rossa fra Lombardia e Veneto che si aggiunge alle difficoltà sui mercati nazionali ed esteri. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti economici ed occupazionali dei provvedimenti restrittivi adottati in aree a forte vocazione agricola, dagli allevamenti ai vigneti, dagli agriturismi alle cantine.
Nella fascia di quarantena – spiega la Coldiretti – vivono oltre centomila fra mucche e maiali e la limitazione della circolazione di merci e persone nonché le misure di prevenzione impediscono una adeguata assistenza nelle stalle mentre nei campi pesano i vincoli agli spostamenti degli operari trattoristi dalle proprie abitazioni al posto di lavoro, in vista delle semine. Occorre verificare quanto prima che tutto il personale addetto al controllo dei varchi tra zona rossa e gialla sia adeguatamente formato ed informato sulla deroga alla movimentazione di persone, mezzi e prodotti per il settore agricolo ed agroalimentare, comprese le aziende di biogas.
Infatti, ci sono stati diversi casi di mungitori che – evidenzia la Coldiretti – sono stati bloccati ai posti di controllo e fatti allontanare, sebbene si siano presentati con i documenti che attestano il loro lavoro in aziende zootecniche della zona rossa. Il personale Coldiretti si è attivato e sta stilando un elenco delle imprese zootecniche e dei nominativi dei lavoratori operanti nelle stalle, da comunicare alla Prefettura per poter risolvere quanto prima la situazione garantendo anche il movimento degli operai impegnati nella lavorazione di prodotti deperibili nelle industrie e cooperative agroalimentari limitrofe. Per il vino- continua la Coldiretti – il problema maggiore riguarda il blocco delle visite nelle cantine e i lavori fra i vigneti e negli agriturismi decine di aziende stanno subendo disdette e cancellazioni. In sofferenza il sistema delle vendite dirette degli agricoltori con la sospensione ingiustificata dei mercati di Campagna Amica in alcune realtà dove svolgono un ruolo centrale per garantire l’approvvigionamento locale di beni alimentari per evitare speculazioni.
Le difficoltà – continua la Coldiretti – si estendono in realtà all’intera area della pianura padana dove nasce oltre 1/3 del Made in Italy agroalimentare, direttamente condizionato dall’emergenza coronavirus nell’attività produttiva e commerciale.
Il sistema agricolo sta già pagando un prezzo pesante alla crisi generata dal coronavirus, per questo è importante dare sostegni immediati alle imprese attraverso sgravi fiscali e contributivi con il rinvio di pagamenti, compensazioni previdenziali delle giornate di lavoro perse e – conclude la Coldiretti – attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori nonché la proroga delle scadenze dei piani di sviluppo rurale regionali e nazionale, favorendo al tempo stesso i contratti di filiera per garantire prezzi equi agli agricoltori.

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