Coronavirus, in Piemonte solo un positivo : gli altri 2 erano di falsa positività

I test di conferma eseguiti su due dei tre casi di positività al coronavirus registrati in Piemonte, sono risultati negativi
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I test di conferma eseguiti su due dei tre casi di positività al coronavirus registrati in Piemonte, sono risultati negativi. Lo riporta l’assessore alla sanità Luigi Icardi, anticipando i risultati dei test dell’istituto superiore di sanità. Si tratta della coppia residente a Cumiana, la cui figlia è altresì rimasta sempre negativa.

Resta quindi solo un caso positivo, che è in buone condizioni, ricoverato all’Amedeo di Savoia di Torino. Icardi anticipa che vengono ora a cadere anche gli eventuali controlli su conoscenti e parenti della coppia di Cumiana, e ciò determina anche il via libera all’apertura degli stabilimenti dell’Italdesign dove l’uomo lavora, e che erano rimasti chiusi da domenica.

Il test di secondo livello che ha rivelato la falsa positività per la coppia di Cumiana è stato eseguito dall’istituto Superiore di Sanità, come prevede la procedura che viene seguita in tutti i casi sospetti. “E’ davvero una buona notizia – rimarca l’assessore Icardi. – Naturalmente abbiamo fatto tutte le indagini epidemiologiche, ma questo risultato significa che possiamo liberare dalla quarantena molte persone”.

L’anomalia dei due falsi positivi al Coronavirus riscontrati in Piemonte “rientra nel normale iter di verifica, non è il primo caso in Italia”. Lo ha spiegato il direttore delle Malattie Infettive della Citta’ della Salute di Torino, Francesco De Rosa, presente all’incontro con la stampa nel quale l’assessore regionale ala Sanità, Luigi Icardi, ha comunicato che i casi accertati di Coronavirus in Piemonte sono scesi da tre a uno solo.

“Dopo i tamponi iniziali – ha detto De Rosa – i pazienti positivi vengono sottoposti a nuovi tamponi, che vengono inviati al laboratorio specializzato dell’Istituto Superiore di Sanità. Qui i campioni vengono sottoposti a esami più complessi che danno un risultato certo e definitivo”. Quello piemontese, ha rimarcato De Rosa, “non è il primo caso in Italia, fa parte della catena fisiologica di controlli”.

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