Sale l’allerta in Italia per i casi di Coronavirus, e cambiano anche le indicazioni dei Paesi esteri in caso di viaggio nella Penisola.
Negli Stati Uniti è stata emanata un’allerta di livello uno per i viaggiatori diretti o di ritorno dall’Italia. Dopo l’escalation di casi di Covid-19, i Centri per il controllo delle malattie, Cdc, hanno aggiunto il nostro Paese nella lista delle destinazioni, insieme a Hong Kong e Iran, per cui è richiesta particolare attenzione e il rispetto di comportamenti prudenziali. Non si raccomanda, invece, di cancellare o rimandare i viaggi.
“L’epidemia di Covid-19 si è diffusa in Italia – si legge sul sito dei Cdc – il virus può passare da persona a persona. I viaggiatori diretti in Italia dovrebbero evitare contatti con persone malate e lavare spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi o utilizzare un gel disinfettante con almeno il 60-95% d’alcol“.
Chi è stato in Italia negli ultimi 14 giorni e manifesta tosse, raffreddore o difficoltà respiratoria, deve “consultare un medico, ma è fondamentale chiamare prima di andare in ambulatorio o al pronto soccorso, raccontando del recente viaggio in Italia, un’area con diffusione locale di coronavirus, e spiegando i sintomi“. E ancora, si deve “evitare il contatto con gli altri, non viaggiare se non si sta bene, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto o la manica (mai con le mani) quando si tossisce o starnutisce, lavare bene le mani“.
Finora i Cdc hanno emanato un’allerta di livello 3, la più severa, per la Cina, con la raccomandazione di evitare i viaggi non necessari, e di livello due per Giappone e Corea del Sud, dove anziani e persone con malattie croniche dovrebbero considerare di rinviare i viaggi.
Il Regno Unito si limita per ora a un aggiornamento informativo, tra i suggerimenti di sicurezza del sito del Foreign Office ai cittadini del Regno in viaggio o residenti in Italia, in relazione all’emergenza Coronavirus. L’advice è stato integrato nelle scorse ore con un riferimento alla “diffusione” dei contagi e alle misure prese dalle autorita’ italiane: in particolare l’isolamento di “10 piccole localita’ in Lombardia e una in Veneto“, nonche’ la cancellazione di “eventi pubblici in Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte ed Emilia Romagna“.
Invece, la disavventura dei 40 turisti lombardi e veneti respinti all’aeroporto di Mauritius, dove gli e’ stata data la scelta tra la quarantena e l’immediato rimpatrio, e’ il frutto di una nuova disposizione del piccolo Stato dell’Oceano indiano: lo si legge sul sito Viaggiare sicuri della Farnesina.
“A partire dal 23 febbraio 2020 le autorita’ locali hanno previsto misure di controllo per i viaggiatori provenienti dall’Italia che, all’arrivo, potranno essere sottoposti ad un periodo di quarantena obbligatoria con le modalita’ di volta in volta stabilite dalle autorita’ sanitarie locali“, e’ l’avviso del ministero degli Esteri.