Coronavirus, Nord Italia blindato: 500 persone presidiano la zona del focolaio, nel Lodigiano non si entra e non si esce. Scuole chiuse anche in Liguria e Friuli Venezia Giulia

La Regione Liguria ha disposto con ordinanza la chiusura di scuole e musei fino al primo marzo a partire dalla mezzanotte di lunedì
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Nord Italia sempre più blindato per fronteggiare l’emergenza coronavirus dopo gli ultimi aggiornamenti sui diffusi focolai. “Vedrete che ce la faremo, riusciremo a contenere il contagio e ne usciremo insieme vittoriosi”, assicura il premier Giuseppe Conte, collegandosi a Domenica in. Scuole chiuse in Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna. Anche la Liguria e il Friuli Venezia Giulia passano alle misure forti. 

La Regione Liguria ha disposto con ordinanza la chiusura di scuole e musei fino al primo marzo a partire dalla mezzanotte di lunedì. Sospese le manifestazioni pubbliche o aperte al pubblico, sospesi i viaggi di istruzione e i concorsi pubblici. 

Nell’ordinanza firmata dal governatore Toti, si dispone anche la costituzione di una ‘Cabina di Regia’ composta da Protezione civile, Alisa, Dipartimento salute e Servizi sociali ed Emergenza territoriale, Anci Federsanita’ Liguria con l’obiettivo di “coordinare la complessiva attivita’ logistica sanitaria e organizzativa“. Inoltre, e’ fatto obbligo “a tutti gli individui che, negli ultimi 14 giorni abbiano fatto ingresso in Liguria dalle aree oggetto di provvedimenti restrittivi da parte delle Autorita’ sanitarie delle regioni di pertinenza, dalle aree della Cina interessate dall’epidemia ovvero dalle altre aree del mondo di conclamato contagio, di comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria territorialmente competente”.

“Sospensione delle attività delle scuole di ogni ordine e grado, asili nido, Università, di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi”: sono le misure adottate in Friuli Venezia Giulia per contrastare la diffusione del Coronavirus, valide fino al prossimo 1 marzo compreso. Sono previste nell’ordinanza firmata dal presidente Massimiliano Fedriga e dal ministro della Salute, Roberto Speranza.

Tutte le chiese saranno chiuse in Veneto. Tutte le manifestazioni e iniziative, anche di carattere religioso, sono sospese in Veneto. Lo prevede l’ordinanza urgente congiunta del presidente della Regione Luca Zaia e del ministro della Salute, Roberto Speranza, per l’emergenza Coronavirus. In particolare, il provvedimento ordina fino al primo marzo la sospensione “di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi in luogo pubblico o privato sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico, anche di natura culturale, ludico, sportiva, religiosa; discoteche e locali notturni”. 

Il personale dell’Esercito “proveniente, residente, domiciliato” negli 11 comuni della Lombardia della ‘zona rossa’ istitituita per limitare il contagio del coronavirus “non si rechi presso il proprio luogo di servizio lavoro” fino a che non arriveranno ulteriori disposizioni. É questo il testo di una circolare diffusa in mattinata. Un’analoga comunicazione è stata diffusa nel pomeriggio anche dalla Marina e ha invitato tutto il personale “proveniente, residente, domiciliato o transitato nelle ultime due settimane nei comuni citati nelle ordinanze” firmate dai governatori di Lombardia Attilo Fontana e Veneto Luca Zaia relative alle ‘zone rosse’ istituite per contenere la diffusione del coronavirus a recarsi “presso il proprio luogo di servizio lavoro fino a differente comunicazione a riguardo”. 

“Le farmacie di comunita’ restano aperte anche nelle zone colpite” dall’emergenza coronavirus. Lo sottolinea il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, Andrea Mandelli. “In Lombardia – aggiunge – abbiamo inviato a tutti i farmacisti le indicazioni necessarie sia per operare in sicurezza, sia per affrontare eventuali casi sospetti e per informare e orientare il pubblico, il tutto sulla base delle indicazione del ministero della salute, dell’Iss e delle autorita’ regionali”.

In queste ore, dice il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, “le nostre strutture restano il primo presidio sul territorio e mi piace sottolineare l’esempio di quella collega rimasta sempre aperta in una delle aree piu’ a rischio”. “Dobbiamo garantire – prosegue – la salute degli operatori anche come garanzia per i cittadini utilizzando mezzi adeguati di protezione senza creare panico tra chi si reca in farmacia”. “I cittadini sappiano che possono contare sui 100.000 farmacisti italiani anche in questa emergenza”, conclude Mandelli.

Sono oltre 100 i carabinieri complessivamente inviati nelle province piu’ colpite, istruiti sul virus ed equipaggiati con un ambulatorio mobile e supporto medico per il personale impiegato. Lo afferma l’Arma dei carabinieri sul profilo Twitter ufficiale. “Militari del Nas – spiegano ancora i carabinieri – lavorano a stretto contatto col le Asl a sostegno della popolazione”.

Saranno circa 500, tra militari e forze di polizia, gli uomini che saranno mandati nelle aree più colpite dal coronavirus con funzioni di presidio e vigilanza. Si tratterà, riferiscono all’Adnkronos fonti qualificate, di personale già impiegato nell’operazione ‘Strade Sicure’. Tra i compiti, verificare l’applicazione delle disposizioni in materia di isolamento dei luoghi e anche la sorveglianza contro fenomeni di sciacallaggio. A quanto si apprende, circa 400 uomini saranno inviati in Lombardia e un centinaio in Veneto. Il dispositivo prevede l’utilizzo di circa 50 veicoli.

Scatta la cintura di protezione della zona rossa, nel Lodigiano, prevista dalle misure annunciate dal governo per l’emergenza coronavirus. Da questo momento le forze dell’ordine hanno allestito sulle strade posti di controllo per informare gli automobilisti che chi entra nel territorio non potra’ piu’ uscire. Allo stesso modo chi si allontana non potra’ piu’ fare ritorno.

Sono saliti a quattro i casi di coronavirus nella Bergamasca: una persona e’ risultata positiva a Bergamo, un’altra a Seriate mentre sono due i pazienti risultati positivi ai test all’ospedale di Alzano Lombardo dove il pronto soccorso della struttura e’ stato chiuso ed e’ in isolamento. Intanto in Prefettura e’ in corso una riunione di emergenza.

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