Coronavirus: perché la terza settimana di Febbraio sarà decisiva

Coronavirus: un momento chiave dovrebbe iniziare dalla terza settimana di febbraio, quando si saprà "se i metodi di contenimento sono stati adeguati"
MeteoWeb

Ian Lipkin, capo del Centro per le infezioni e l’immunità della Columbia University sostiene che una “drammatica riduzione” della diffusione del coronavirus in Cina dovrebbe iniziare dalla terza settimana di febbraio, quando si saprà “se i metodi di contenimento sono stati adeguati“.
L’arrivo di temperature più miti potrebbe ridurre la capacità di contagio del virus che si “è diffuso senza che nessuno realizzasse fosse lì“, portando le persone a uscire fuori dagli ambienti chiusi dove il pericolo è più alto, ha osservato Lipkin in un briefing online coi media locali.
Ci sono due momenti chiave: il ritorno al lavoro e la riapertura delle scuole” dopo la lunga festività del Capodanno lunare, ha aggiunto l’esperto. “A quel punto sapremo se siamo nei guai“.

Vista la lunga incubazione del nuovo coronavirus e tenuto conto delle misure draconiane messe in campo dalla Cina, la prossima settimana potrebbe rivelarsi decisiva per valutare l’evoluzione della malattia,” ha spiegato all’Adnkronos Salute il direttore di Malattie infettive del Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs di Roma, Roberto Cauda. “Non dobbiamo dimenticare che ci troviamo di fronte a una malattia che fino al 31 dicembre non era nota. Dunque è sempre difficile nell’immediatezza realizzare quanto sta avvenendo“. “Le misure adottate dalle autorità della Cina, comunque, sono state adeguate: in pratica è stata ‘sigillata’ una regione, quella dell’Hubei, con la città epicentro dell’epidemia, Wuhan. Ora dobbiamo osservare ciò che avviene: al momento non ci sono ancora segnali chiari di un’inversione di tendenza, vista proprio la lunga incubazione del virus. Ma qualche segnale c’è. Ecco perché penso che la prossima settimana potrebbe essere decisiva“. Il virologo sottolinea “una buona notizia: la mortalità si è attestata attorno al 2%, non è aumentata con il moltiplicarsi delle diagnosi. E crescono i guariti. Insieme alle informazioni che ci arrivano sulle sperimentazioni di vecchi farmaci, questi sono dati di cui tenere conto. E sembra che la maggioranza dei pazienti sia guarita senza particolari terapie“. “Navighiamo a vista, ma bisogna dire che le misure adottate dall’Italia sono state corrette e tempestive. Ora l’obiettivo è quello di evitare focolai fuori dalla Cina e ridurre il rischio di importare nuovi casi“.
Credo che, come è avvenuto per la Sars, arriveremo a contenere questa malattia. Ma potrebbe anche verificarsi il caso della Mers, caratterizzata da una diffusione meno aggressiva rispetto alla Sars ma ancora non scomparsa. Solo il tempo potrà dircelo“.

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