Coronavirus: positiva ricercatrice ricoverata all’Aquila, sorveglianza per 40 contatti nella scuola di Fiumicino

E' positivo al coronavirus 19 il secondo test sulla ricercatrice lombarda ricoverata all'Aquila, mentre si sta completando l'indagine epidemiologica a Fiumicino
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E’ positivo al coronavirus 19 il secondo test, eseguito dall’Istituto Superiore di Sanita’, sulla ricercatrice lombarda ricoverata in isolamento all’ospedale dell’Aquila. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione Abruzzo. La giovane, originaria di Brescia, ricoverata da ieri al reparto Malattie infettive, era risultata prima positiva e poi negativa ai due tamponi esaminati nel centro regionale di riferimento di Pescara. L’allarme e’ scattato perche’ la giovane, che si e’ laureata all’Aquila, e’ fidanzata con un collega di Bergamo risultato positivo al Covid19. Arrivata nel capoluogo abruzzese insieme a tre colleghe per partecipare all’esame di abilitazione, poi annullato, una volta appresa la positivita’ del fidanzato, la giovane si e’ messa in quarantena in casa con le amiche. Poi, alla luce di febbre, tosse e dolori intestinali, e’ stata ricoverata. Stando a fonti della Asl provinciale le sue condizioni sono poi migliorate.

“La giovane laureata in medicina di origini lombarde sta bene clinicamente, sono stati ben tracciati tutti i contatti stretti, cioe’ le tre amiche che sono in isolamento, e anche gli eventuali contatti secondari, tracciati in maniera adeguata”. Cosi’ il primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale dell’Aquila, Alessandro Grimaldi. “La situazione e’ sotto controllo, la ragazza e’ arrivata tre giorni fa in reparto – ha spiegato – Il ritardo nel risultato definitivo e’ da collegare al fatto che all’Istituto Superiore c’e’ un sovraccarico alla luce dell’emergenza. Serve cautela, ma non panico, dobbiamo fare la vita normale”.

Sorveglianza per 40 contatti scuola Fiumicino

“Si sta completando l’indagine epidemiologica sui contatti stretti grazie alla preziosa collaborazione degli organi della scuola di Fiumicino. Ad oggi sono 40 i contatti posti sotto sorveglianza sanitaria domiciliare“. Lo dichiara l’assessore alla Sanita’ e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato, spiegando in una nota che questi “dovranno seguire le modalita’ previste dai protocolli operativi della quarantena presso il loro domicilio sotto il controllo della Asl Roma 3”. Per una insegnante, invece, “si e’ deciso in via precauzionale – prosegue l’assessore – il ricovero presso l’istituto Spallanzani per problematiche croniche pneumologiche”. Secondo D’Amato, “tutto si sta svolgendo regolarmente e con la massima collaborazione e prezioso e’ anche il lavoro che sta svolgendo il numero verde 800.118.800 a cui risponde personale medico che sta fornendo tutte le informazioni circa il COVID-19. Desidero rivolgere un ringraziamento – conclude l’assessore – a tutti i nostri operatori che stanno lavorando con professionalita’ e senza sosta”.

I due casi a Bologna legati al focolaio lombardo

Sono una ragazza di 23 anni e un uomo di 42 i due casi positivi al coronavirus rilevati a Bologna. Sono residenti in citta’ e sono entrambi riconducibili al focolaio lombardo. A quanto si apprende, la giovane sarebbe stata a pranzo la settimana scorsa con una persona originaria di Codogno, prima che esplodesse l’epidemia. Sentitasi poco bene nei giorni scorsi, ha chiamato il 118 ed e’ stata portata direttamente al reparto Malattie infettive del Policlinico Sant’Orsola, dove e’ attualmente ricoverata con febbre, ma le sue condizioni “non destano preoccupazione”, riferiscono dall’ospedale. La giovane vive con la madre, che al momento e’ in isolamento volontario in attesa dell’esito del tampone, a cui anche lei e’ stata sottoposta. Il dipartimento di igiene pubblica, intanto, sta cercando di ricostruire i movimenti e i contatti avuti dalla 23enne nei giorni scorsi. Per quanto riguarda l’uomo, si tratta invece di un 42enne, impiegato, che nelle settimane passate e’ stato nelle zone del focolaio per motivi personali, non per lavoro. Quando si e’ sentito poco bene, in questi giorni, ha chiamato il suo medico di medicina generale, che a sua volta ha allertato il dipartimento di igiene pubblica e gli e’ stato fatto il tampone a casa, dove e’ tuttora in isolamento ma in buone condizioni. Anche per lui rimane ora da ricostruire i contatti che ha avuto negli ultimi giorni. L’assessore regionale alla Sanita’, Raffaele Donini, dal canto suo ci tiene a sottolineare che entrambi hanno seguito le procedure “in assoluta sicurezza” e con un “percorso protetto”. Quindi, loda l’assessore, “stiamo parlando di una consapevolezza da parte dei cittadini che aiuta moltissimo e ci fa ben sperare per vincere questa battaglia”.

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