Coronavirus, nuovo tonfo per il prezzo del Petrolio: sta calando a picco

Coronavirus, nuovo tonfo del prezzo del petrolio: si rischia una crisi di portata storica
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Tonfo del petrolio a New York, dove le quotazioni perdono il 5% a 46,38 dollari al barile affondate dai timori sul coronavirus  su cui alcune istituzioni private già pronosticano un 2020 potrebbe rivelarsi l’anno peggiore della crisi del 2008. Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord perde 2,13 dollari rispetto alla chiusura di ieri, un meno 4% a 51,30 dollari. Il West Texas Intermediate cala di 2,35 dollari, pari a quasi il meno 5% a 46,38 dollari.

“Dopo le speculazioni da coronavirus sui prezzi di mascherine e gel igienizzanti denunciate dal Codacons e che hanno portato la magistratura ad avviare indagini in tutta Italia, si profilano manovre speculative anche sul fronte dei carburanti”. Lo scrive in una nota il Codacons, pronto a denunciare i petrolieri alle Procure della Repubblica. “La crisi determinata dal coronavirus ha portato ad un crollo delle quotazioni del petrolio, con il barile che anche oggi ha registrato sensibili cali e oramai viaggia abbondantemente al di sotto dei 50 dollari”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “Nonostante le quotazioni del greggio siano in picchiata – aggiunge -, presso i distributori di carburanti i prezzi di benzina e gasolio rimangono anche oggi stabili, e non stanno risentendo minimamente dell’andamento del petrolio”. Per Rienzi “siamo in presenza di un film già visto: crolla il petrolio, ma alla pompa i listini dei carburanti rimangono immotivatamente alti, nonostante ci sia ampio margine di discesa. Per tale motivo se i listini di benzina e gasolio non saranno adeguati al più presto alle quotazioni del petrolio, sarà inevitabile una denuncia del Codacons contro i petrolieri per manovre speculative e aggiotaggio”.

Coronavirus, precipitano anche le borse

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Il Dow Jones e il Nasdaq scivolano in territorio di correzione con i timori per il coronavirus. Wall Street sta sperimentando il mese peggiore dal maggio del 2019 e la settimana peggiore dalla crisi finanziaria. Il Dow Jones e’ passato in sole dieci sedute da un record storico alla correzione di oggi, al Nasdaq ci sono volute sei sedute.

Precipitano le Borse in Europa dopo l’apertura di Wall Street. Lo Stoxx Europe 600 cede il 4%, il peggior ribasso dopo quello provocato dalla Brexit, trascinato al ribasso dai titoli del settore turismo e svago (-6,2%), materie prime (-5,7%) e banche (-5,3%). Le azioni europee hanno cosi’ spazzato via tutti i guadagni ottenuti dalla fine di ottobre. Anche l’indice VStoxx della volatilita’ nell’area euro intanto questa settimana e’ aumentato al livello piu’ alto degli ultimi due anni.

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