Previsioni Meteo – L’allineamento dei vari centri di calcolo circa una possibile fase più movimentata e di stampo più invernale nella seconda parte della prossima settimana, appare sempre più evidente nelle simulazioni modellistiche. Come già ampiamente illustrato nei precedenti editoriali, un elemento essenziale traspare dall’analisi dei dati sul medio lungo periodo e in riferimento alla circolazione euro-atlantica: il trasferimento, non sappiamo ancora se temporaneo o più persistente poi nel corso della stagione, dei nuclei di vorticità positiva dal settore Islandese- settentrionale britannico, verso il Mare del Nord e la Scandinavia. Un cambiamento di posizione del fulcro dell’attività ciclonica legata al fronte subpolare, che certamente comporterebbe una rottura degli equilibri caratterizzanti la circolazione generale a scala euro-atlantica nell’ultimo periodo. Un possibile cambiamento più significativo, potrebbe riguardare l’orientamento dell’asse anticiclonico, di quello stesso anticiclone che da tanti giorni sta governando la circolazione sull’Europa centro-meridionale e sul Mediterraneo centrale con prevalente disposizione lungo i paralleli. Assetto, quindi, in prospettiva, più meridiano dell’alta pressione, in conseguenza delle manovre nordatlantiche, con possibile svuotamento di geo-potenziali, quindi progressivo deficit pressorio, in corrispondenza del Mediterraneo centrale, e crescente esposizione dell’Italia agli attacchi subpolari.
Uno di questi attacchi è prospettato, nelle simulazioni, verso la seconda parte della prossima settimana, fase 19-21 o anche 22 febbraio. Sì concretizzerebbe un classico allungo meridiano del promontorio anticiclonico verso il Regno Unito e, di contro, lungo il fianco orientale dell’alta pressione, una irruzione repentina di un nucleo instabile e freddo subpolare verso il Mediterraneo centrale e l’Italia. Una manovra sulla quale stanno convergendo un po’ tutti i modelli matematici, in primis quello europeo ECMWF e che trova riscontro anche nei piani un po’ più alti dell’atmosfera, nella bassa Stratosfera, intorno ai 12.000/14.000 m, con vorticità potenziali decisamente inclini a un quadro di blocco atlantico e irruzione subpolare. Se la manovra andasse in porto, così come prospettata allo stato attuale dei dati, per 2-3 giorni, 19/21 febbraio, sull’Italia si avrebbe un calo delle temperature, magari non importante, ma decisamente verso valori più tipici di una fase invernale, con un nucleo perturbato a carattere relativamente freddo che si porterebbe dal Mare del Nord, Scandinavia, direttamente sul Mediterraneo centrale e sull’Italia.
Ne conseguirebbero condizioni di diffusa instabilità, all’insegna di piogge, rovesci e anche di locali nevicate fino in collina. La configurazione di massima che si potrebbe realizzare sarebbe del tipo rappresentato nell’immagine in evidenza e nella seconda immagine, rappresentante il prospetto barico per quelle date, visto dal modello europeo ECMWF.
Per il momento rileviamo questo quadro generale che, ribadiamo, ha buone opportunità di riuscita per una crescente univocità di vedute da parte di tutti i centri di calcolo, oltre che per una evoluzione favorevole anche nella media-bassa Stratosfera, settore atmosferico con evoluzione più credibile, anche a una certa distanza.
La redazione di Meteo Web continuerà a monitorare l’evoluzione del tempo a cavallo tra la fine della prima decade e l’inizio della seconda, apportando quotidiani aggiornamenti su tutte le novità a essa riferite, secondo i dati freschi via via acquisiti.