Sfruttare il potenziale di trasformazione dell’Intelligenza Artificiale per rendere i sistemi alimentari più efficienti, sostenibili e inclusivi

È necessario un cambiamento fondamentale nell'agricoltura verso la digitalizzazione
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Il Direttore Generale della FAO QU Dongyu è diventato oggi uno dei primi firmatari della risoluzione etica sull’Intelligenza Artificiale (AI) sostenuta da Papa Francesco, sottolineando l’importanza di ridurre i rischi della nuova tecnologia e di sfruttarne i potenziali benefici.

“L’Intelligenza Artificiale deve essere trasparente, inclusiva, socialmente vantaggiosa e responsabile”, ha detto Qu, aggiungendo: “Dobbiamo garantire l’approccio incentrato sull’uomo nel progettare e implementare l’intelligenza artificiale oggi e in futuro”.

Il Direttore Generale della FAO Qu si è unito al Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione, Paola Pisano, al Presidente di Microsoft Brad Smith e al Vicepresidente Esecutivo di IBM John Kelly III nel firmare il documento “Rome Call for AI Ethics” in una cerimonia presieduta dall’Arcivescovo Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Era presente anche il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli. 

In un messaggio letto a suo nome, Papa Francesco ha dichiarato: “La portata e l’accelerazione delle trasformazioni dell’era digitale hanno sollevato problemi e situazioni impreviste che sfidano la nostra etica individuale e collettiva. Il documento che avete firmato oggi è sicuramente un passo importante in questa direzione, con le sue tre coordinate fondamentali da seguire: etica, formazione e diritto”.

Il “Rome Call for AI Ethics” fa riferimento alla necessità di “un approccio altamente sostenibile, che includa anche l’uso dell’intelligenza artificiale per garantire sistemi alimentari sostenibili per il futuro”.  Nel corso del dibattito che ha preceduto la cerimonia della firma, il Direttore Generale della FAO ha osservato che “dal punto di vista della trasformazione del sistema alimentare, guardiamo alla digitalizzazione, ai grandi dati e all’intelligenza artificiale come fonti di speranza”.

Ha proseguito sottolineando la necessità di colmare il divario tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo – oggi6 miliardi di persone sono oggi senza banda larga, 4 miliardi senza internet, 2 miliardi senza telefoni cellulari e 400 milioni di persone sono senza segnale digitale.

Ha osservato inoltre che ci sono notevoli divari tra uomini e donne, giovani e anziani, ricchi e poveri, e anche un divario nella promozione del dialogo, nella creazione di sinergie e nella sensibilizzazione su temi specifici dell’agricoltura digitale.

È necessario un cambiamento fondamentale nell’agricoltura verso la digitalizzazione

Qu ha citato il Consiglio Internazionale per l’Alimentazione e l’Agricoltura Digitale proposto dalla FAO e approvato da 76 ministri all’inizio dell’anno a Berlino. Il Consiglio si sforzerà di coinvolgere tutti gli attori, i protagonisti e le parti interessate del sistema agroalimentare, e attiverà esperti intersettoriali e trasversali per consolidare, valorizzare e divulgare lo stato della digitalizzazione del settore con un approccio strategico.  

Inoltre, il Consiglio aiuterà i governi a identificare il potenziale della digitalizzazione, per consentire alle parti interessate di accedere alle tecnologie digitali e di trarne vantaggio, in quanto favorirà il dialogo, sensibilizzerà l’opinione pubblica e creerà fiducia nelle tecnologie digitali. 

“Siamo convinti che trasformare i nostri sistemi alimentari per nutrire il mondo sarà possibile grazie all’agricoltura digitale”, ha affermato il Direttore Generale.  “La FAO è pronta a fare la sua parte come promotore e come Organizzazione della conoscenza in questo significativo sforzo”, ha aggiunto, osservando come l’agenzia delle Nazioni Unite stia analizzando grandi dati e stia usando nuove tecnologie come le immagini satellitari, i sensori remoti, le applicazioni mobili e blockchain. 

La FAO utilizza molti di questi strumenti in progetti per ottimizzare le filiere alimentari, gestire le risorse idriche, combattere malattie e parassiti, monitorare le foreste, identificare le specie, aumentare la preparazione degli agricoltori in caso di calamità e in molte altre attività.

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