«Continuate a donare», appello dal centro trasfusionale dell’Aou

Il direttore della struttura di via Monte Grappa si rivolge ai donatori e li tranquillizza sulle procedure e criteri utilizzati
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«Mi rivolgo ai donatori, perché si presentino al centro trasfusionale, nelle sedi per le donazioni sangue Avis o nelle emoteche dove vengono svolte le raccolte itineranti». È l’appello che il direttore del centro trasfusionale di via Monte Grappa, Pietro Manca, lancia affinché, anche in questo periodo di emergenza sanitaria, si continui a donare il sangue.

«Voglio tranquillizzare in tutto e per tutto i donatori di sangue – prosegue –. Secondo le indicazioni del Centro nazionale sangue, le attività di donazione possono, e non solo, devono continuare normalmente. Verranno utilizzate, infatti, tutte le procedure e i criteri necessari per garantire assoluta sicurezza come, a esempio, il rispetto della distanza tra un donatore e l’altro. Accortezza che stiamo utilizzando sia noi dei centri trasfusionali sia gli operatori che raccolgono le unità di emocomponenti nelle sedi Avis o nelle autoemoteche».

La donazione resta quindi sempre un gesto di grande solidarietà anche perché, ricorda Pietro Manca, «i pazienti che hanno necessità delle trasfusioni ci sono sempre e queste sono per loro terapie salvavita».

Che le donazioni non si fermano lo hanno anche ribadito in questi giorni sia il ministero della Salute sia il Centro nazionale sangue. Quest’ultimo ha ricordato che il sangue si può donare solo se si è in buone condizioni di salute, quindi anche un semplice raffreddore o mal di gola, senza alcun collegamento al Coronavirus, sarebbe causa di esclusione temporanea. Il Centro nazionale sangue, inoltre, ricorda che «è bene aspettare almeno 14 giorni prima di andare a donare se si è rientrati di recente da un viaggio nella Repubblica Popolare Cinese, se si pensa di essere stati esposti al rischio di infezione da Coronavirus e, ancora, se il donatore ha effettuato la terapia per l’infezione da SARS-CoV-2 (per infezione documentata o comparsa di sintomatologia compatibile con infezione da SARS-CoV-2).

Il donatore, inoltre, quando va a donare «deve avvertire sempre il medico degli spostamenti. E ancora, il donatore deve comunicare, inoltre, se gli è stata diagnosticata l’infezione o se ha avuto sintomi associabili a quelli causati dal Coronavirus (febbre, tosse, difficoltà respiratorie) anche quando i sintomi in questione siano già stati risolti a seguito, o meno, di una terapia; il medico addetto alla selezione, che visiterà il paziente, potrà decidere di sospendere temporaneamente dalla donazione. Se il cittadino ha già donato, deve contattare il servizio trasfusionale di riferimento in caso di comparsa di sintomi associabili a quelli causati dal Coronavirus».

Al cittadino che si reca a donare il sangue, il centro trasfusionale rilascerà la certificazione giustificativa dello spostamento dal proprio domicilio.

 

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