Sono finora circa un centinaio in tutta l’Africa i casi di Coronavirus registrati: i Paesi che nel continente hanno denunciato contagi sono Algeria, Camerun, Egitto, Marocco, Nigeria, Senegal, Togo, Tunisia, Burkina Faso e Repubblica democratica del Congo. In Egitto, il Paese più colpito insieme all’Algeria, è stato registrato un decesso.
Gli abitanti in Africa – già molto esposti a malattie come malaria, tubercolosi e Hiv – sono considerati a rischio a causa della fragilità del sistema sanitario: l’OMS da subito si è adoperata per fornire ad alcuni Paesi le risorse necessarie all’individuazione e alla gestione del Covid-19.
Nonostante il numero di casi non sia esiguo, c’è da ammettere che in Africa i contagi Covid-19 sono pochissimi rispetto a quelli che ci si poteva aspettare: è sorprendente soprattutto se si considerano gli stretti rapporti commerciali del continente con la Cina (luogo di origine della diffusione) e l’elevato numero di abitanti (circa 1,3 miliardi).
Ebbene, gli esperti si sono interrogati sul fenomeno e in ampia analisi pubblicata su New Scientist hanno provato a spiegare il motivo.
“Il conteggio dei casi potrebbe essere accurato, perché attualmente in Africa sono stati sottoposti al test più di 400 individui e non credo possa considerarsi una sottostima“, ha spiegato Mary Stephen dell’OMS.
“Non possiamo ancora sapere perché i contagi siano così pochi, ma le misure di isolamento adottate dai paesi potrebbero aver giocato un ruolo chiave“, ha rilevato Jimmy Whitworth della London School of Hygiene and Tropical Medicine. “La quarantena, a differenza dei casi di contagio, non viene segnalata, ma sappiamo che quattro paesi africani hanno imposto la quarantena ai visitatori provenienti dalle zone considerate pericolose“.
“Una delle ragioni per il basso indice di trasmissione rilevato del Covid-19 in Africa potrebbe essere semplicemente la natura del virus, per la quale molti pazienti non manifestano sintomi“, ha affermato Vittoria Colizza dell’Università della Sorbona in Francia, autrice di un’analisi sulla vulnerabilità dei Paesi africani nei confronti del Coronavirus: la ricercatrice ha studiato i primi 300 casi, rilevando che circa il 60% dei contagi era asintomatico e quindi non rilevato, stesso motivo per cui, secondo uno studio condotto presso l’Università di Toronto, la situazione in Italia sarebbe sottostimata.
Secondo alcuni esperti, i Paesi africani, nonostante siano più vulnerabili, potrebbero rivelarsi più resistenti, data l’età media (bassa) della popolazione: “Nel Regno Unito l’età media è di 40,5 anni, in Cina 37,4, mentre in Togo e in Camerun le soglie raggiungono una media di 19,8 e 18,5“, ha precisato Mary Stephen dell’OMS.