Flavio Briatore, in collegamento da Montecarlo nella trasmissione “Non è l’Arena” di Massimo Giletti su La 7, stasera ha rilasciato dichiarazioni forti e importanti sull’emergenza Coronavirus: “Non c’è sfortuna qua – ha detto il noto imprenditore – Il Presidente del Consiglio e il Ministro della Salute hanno commesso tre reati. Prima hanno taciuto, poi hanno diffuso e adesso non mettono a disposizione i mezzi per combattere. Facciamo un veloce riepilogo. Prima a Gennaio il Ministero della Salute ha inviato una nota a tutti gli enti specializzati di virologia parlando del Coronavirus in Cina e descrivendone chiaramente i sintomi. Il documento però non è stato trasmesso ai medici di base, che sono le sentinelle sui territori. Il virus in Cina era subito molto preoccupante perchè noi italiani lavoriamo con Wuhan, abbiamo collegamenti diretti con quella città. Fossi stato io il Ministro della Salute, sarei andato subito lì a vedere cosa succedeva per preparare il mio Paese, o avrei quantomeno inviato qualcuno dei miei a dare un’occhiata e prendere informazioni utili. Poi il 27 Gennaio l’OMS ha emanato le linee guida per combattere l’epidemia, e Conte era da Lilli Gruber e diceva che l’Italia era pronta da tutti i punti di vista per affrontare un’eventuale epidemia. Invece si sottovalutava tutto, era pura propaganda. Se ci sono messaggi dell’OMS e nessuno li ascolta, per me è negligenza. Il 30 Gennaio l’OMS ha lanciato l’allarme mondiale per il Coronavirus, e il 31 Gennaio il premier Conte ha deciso di chiudere i voli con la Cina dichiarando lo stato d’emergenza sanitaria per sei mesi. Quello della chiusura dei voli con la Cina è stato l’errore più grande, perchè dalla Cina arrivava comunque chiunque facendo scalo da Dubai. Invece bisognava mettere in quarantena tutti, cinesi, italiani, irlandesi, francesi che arrivavano dalla Cina. Invece nonostante avessero tolto i voli diretti, ne sono entrati tantissimi, sempre provenienti dalla Cina ma tramite altri scali, senza controlli. Era solo per propaganda. Gli ospedali normali invece hanno saputo del virus solo il 21 Febbraio, si sono infettati tutti inconsapevolmente. Quando dico che c’è gente da denunciarli, è proprio per questo. E’ un reato, chi non gliel’ha comunicato va processato. Prima di Atalanta-Valencia, tutti hanno infettato tutti. Perchè non li hanno informati se lo sapevano che c’era il virus? E poi l’hanno fatto diffondere, il 7 Marzo prima ha fatto la conferenza stampa e poi il decreto. Sono partite 60 mila persone da Milano in fuga verso il Sud e verso le seconde case. Questa non è diffusione di virus? Bisogna dire le cose come stanno. Poteva morire molta meno gente, come in Corea del Sud. Perchè ancora adesso non abbiamo tamponi, mascherine e grembiuli. Il Governo ha sbagliato tutto con veri e propri reati, o dovremmo battergli le mani?”.
“Certo – ha poi aggiunto Briatore – anche gli altri Paesi hanno sottovalutato, ma poi hanno rimediato. Trump avrà sottovalutato, ma poi in 10 giorni ha fatto una manovra da 2 mila e 200 miliardi di dollari che ha salvato l’economia americana. E qui adesso c’è l’altra emergenza, quella economica. L’Italia non può permettersi un’altra crisi, oggi bisogna garantire i posti di lavoro e la produttività, usando il debito pubblico. E’ la prima cosa da fare: garantire liquidità alle aziende, che erano già tutte più o meno in difficoltà avendo in Italia il 60% di tasse. Non c’erano aziende floride, parlo delle medie e piccole. In questo momento dobbiamo fare debito… l’Olanda è il paradiso fiscale dell’Europa, ma se l’Europa è tutta uguale, perchè c’è un paradiso fiscale in Europa? L’Europa con il Coronavirus salterà, non si può dimenticare che noi nel 1990 abbiamo abbonato tutti i debiti di guerra alla Germania, che altrimenti sarebbe fallita quando ha fatto l’unificazione. Noi adesso dobbiamo fare debito, dare liquidità adesso alle aziende. Quindi o adesso l’Europa inizia a stampare euro per tutti, facendo inflazione, oppure non esisterà più. Dobbiamo dare i soldi alla gente che mantiene i posti di lavoro, altrimenti succede una rivoluzione”.
“Io sono in parte d’accordo con Renzi, non possiamo lasciare le aziende morire. Dobbiamo prepararci, ci vorranno 2-3 mesi, io avevo dei ristoranti, sono tutti chiusi e non ho licenziato nessuno: ho messo tutti in cassa integrazione, ma quando dovremo ripartire avremo bisogno di cassa. Serviranno liquidità adesso nelle casse delle aziende. Bisogna dare i soldi anche alla gente, sul telefonino, non tramite i Sindaci. Ci sono gli autonomi, c’è chi lavorava in nero, sono sempre esseri umani. Allora domani mattina tu mandi i soldi su una scheda nel telefonino, non tramite il Sindaco. Sai quando arrivano. I Sindaci li daranno a chi li ha votati. Oltre che sono in media 50 mila euro per Comune, non si sfama la gente così. Li obblighiamo a stare a casa, ok, è giusto, tutti siamo a casa. Ma cinque o sei persone in 50, 60 metri di appartamento, devono almeno avere la possibilità di fare la spesa, subito, non tra due mesi. Subito“.