“Il dato rilevante è che a partire dal 19-20 marzo il numero di nuovi casi segnalati cala, la curva sembra attenuarsi. Ma non dobbiamo illuderci che un rallentamento della diffusione possa indurci a rallentare le misure che abbiamo adottato. Ci sono realtà diverse nel Paese, la Lombardia e aree limitrofe con fortissima circolazione, mentre in altre aree c’è una circolazione ancora limitata, dove la sfida è fare in modo che quelle aree rosa non diventino rosse“: lo ha affermato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel punto stampa all’ISS. “Questa è una sfida da vincere tutti insieme e dunque tutti devono essere informati e consapevoli“.
“La Lombardia ha una curva che sembrerebbe attenuare la crescita, anche il Veneto. In Emilia Romagna i focolai ci sono soprattutto nelle zone di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena e poi c’è il cluster di Rimini. Nelle regioni intermedie abbiamo dei casi, il virus circola, ma c’è ancora l’opportunità di mantenere il livello di circolazione. Infine in altre regioni come la Sicilia ci sono meno casi“. “Per le persone contagiate si conferma la prevalenza maschile e la fascia d’età più elevata, oltre i 60 anni in media. Sulla mortalità i dati confermano che i più colpiti sono i più anziani“. “Riguardo gli operatori sanitari, in una prima fase c’è stato un picco di esposizione. Successivamente, nell’ultimo periodo, c’è stata una individuazione un po’ più contenuta, è un passaggio importante perché vuol dire dover focalizzare al massimo l’attenzione sulle modalità per proteggere e supportare gli operatori sanitari“.
“Non abbiamo raggiunto il picco e non lo abbiamo superato, per ora abbiamo segnali di rallentamento“.
“Ci aspettiamo che potremo arrivare al picco nei prossimi giorni, non siamo in fase calante siamo in una fase di rallentamento della crescita“.
“Ad oggi i test che vanno alla ricerca dell’Rna sono affidabili, la lunghi e complicati oltre che operatore dipendente. Tutti gli altri test rapidi o sierologioci ad oggi non hanno raggiunto livelli di affidabilità ali da esser usati. Non vengono raccomandati all’suo, questo non vuole dire che quelle tecnologie non si svilupperanno rapidamente ma ad oggi non è così“.
“E’ fondamentale proprio perché osserviamo segnali chiari di efficacia delle misure di contenimento non flettere dalle medesime. Le misure di distanziamento sociale sono state assolutamente determinanti per contenere il problema specie nelle aree in cui non ha impattato così rilevante come in Lombardia e nelle aree limitrofe. Non dobbiamo mollare“, ha dichiarato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, nel punto stampa all’ISS.
“Creazione in laboratorio del Covid19? Non facciamo del fantabioterrorismo. Abbiamo evidenze come non ci sia stata possibilità di una generazione in laboratorio, evitiamo di alimentare interpretazioni senza consistenza scientifica“.
“Parlando dei nostri concittadini che purtroppo hanno perso la vita questo è soprattutto un problema che riguarda i soggetti anziani e per essere più chiari oltre l’80% dei deceduti era ultrasettantenne e nel 50% dei casi con una o più malattie preesistenti“. “Voglio essere molto chiaro, per sgomberare il campo da ogni possibile interpretazione soggettiva: l’infezione da Covid19 per alcuni soggetti che sono deceduti è stata la causa di morte inquestionabilmente e per altri ha contribuito in maniera significativa“.