Coronavirus, l’appello di Burioni: “Non tutti hanno capito, vi imploro state a casa”

"Siamo tutti insieme e nella stessa barca. Per piacere, state a casa più che potete. Uscite solo per motivi indispensabili", ha scritto Roberto Burioni
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Non tutti hanno capito la gravità dell’emergenza del coronavirus. Lo dimostrano i recenti fatti di cronaca: fuga in massa dalla Lombardia, rave party con centinaia di giovani in Piemonte, contagiati in vacanza in altre regioni d’Italia. E anche una partitella di calcio, secondo l’esempio fornito da Roberto Burioni, ordinario di virologia e microbiologia dell’Università San Raffaele di Milano. “Siamo tutti insieme e nella stessa barca. Per piacere, state a casa più che potete. Uscite solo per motivi indispensabili e con la massima precauzione. Lo scrivo mentre accanto a casa mia si sta giocando una partitella di calcio, prova che non tutti hanno capito“, ha scritto su Facebook Burioni.

Samuel Corum

La gente deve capire che deve stare a casa, altrimenti non ne usciamo. E deve farlo in tutta Italia, non solo nelle aree più colpite. Fate come me: vivo a Milano e sto in casa da due settimane: vado a lavorare, faccio la spesa con la massima cautela e stasera andrò da Fazio – anticipa ad AdnKronos Salute – ma non gli darò la mano e starò a un metro di distanza da tutti. E così stanno facendo anche mia moglie e mia figlia a Urbino. Contro questo virus è importante oggi il massimo impegno da parte di tutti noi. In attesa di tempi migliori”. “Possiamo vincere – continua il virologo – solo se le persone si responsabilizzano. Questo virus si trasmette con i contatti umani, quindi andare al cinema, in palestra, al mercato non va bene. Bisogna uscire solo per le cose importanti. E rispettare le indicazioni sull’igiene delle mani e sul fatto di stare ad almeno un metro di distanza dagli altri. Non minimizziamo i rischi del nuovo coronavirus, che non è un’influenza. E dobbiamo attenuare questa epidemia. Anche perché altrimenti – avverte Burioni – il pericolo non riguarderà solo le persone infettate da Covid-19, ma anche chi magari ha un incidente e in ospedale rischia di non trovare assistenza”.

L’arrivo della stagione più calda potrebbe rallentare la diffusione del coronavirus – sostiene – e questa potrebbe essere una speranza dei prossimi mesi. Ma è una speranza, dividiamola dalle certezza – ammonisce Burioni, che al tema dedica anche un video su ‘Medical Facts’ – E fino ad allora dobbiamo cercare di ridurre i contatti sociali al minimo”. “Non tutti i virus si trasmettono allo stesso modo nelle diverse stagioni, è il caso dell’influenza. Noi – avverte Burioni – cosa fa questo coronavirus non lo sappiamo, ma possiamo sperare che con l’arrivo del bel tempo si trasmetta molto meno”. Il caldo potrebbe infatti favorire l’evaporazione delle goccioline di saliva, attraverso le quali si diffonde il virus. Ma “in attesa della bella stagione oggi dobbiamo rallentare l’epidemia. Il destino è nelle nostre mani. Il virus si trasmette attraverso i contatti personali, e dobbiamo ridurli al minimo. Tutto quello che non è indispensabile dovremmo avere la forza di non farlo più. Ma dobbiamo tenere duro perché queste settimane sono decisive e non dobbiamo mollare, alla fine possiamo vincere”.

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