Coronavirus, le cause dell'”esplosione” a Bergamo: “E’ un’anomalia planetaria: ci sono industrie particolari, e poi 40mila persone sono andate a San Siro”

Coronavirus a Bergamo, esperto: "Una serie di concause hanno portato all'esplosione di questo contagio, che è quasi un'anomalia planetaria"
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Il prof. Francesco Le Foche, medico immunologo, responsabile del day hospital di immuno infettivologia del Policlinico Umberto I di Roma, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.
Sull’incidenza del Coronavirus a Bergamo: “Ne ho parlato in una intervista al Corriere dello Sport con Giancarlo Dotto. Per quanto sta accadendo a Bergamo sembrerebbero esserci state una serie di concause che hanno portato all’esplosione di questo contagio, che è quasi un’anomalia planetaria. Solo nella bergamasca c’è questa condizione di contagi e questo numero di morti. La prima condizione è che quella di Bergamasca è un’area particolarissima. Ci sono delle industrie particolari, delle industrie europee, le persone sono molto operose e in quell’ambito vengono da tutto il mondo. Hanno dei contatti diretti con l’Europa e con il resto del mondo. Questa condizione ha portato a una predisposizione per il contagio. Il bergamasco poi è una persona molto operosa, tiene molto al suo lavoro, lavora anche in uno stato di sofferenza, questa condizione potrebbe aver favorito il contagio stesso. E poi le varie prestazioni dell’Atalanta, soprattutto in Champions League, dove l’Atalanta ha conseguito dei risultati fantastici, possono aver avuto il 19 febbraio l’epilogo. Più di 40.000 persone sono andate a San Siro, poi al bar il giorno dopo, il giorno prima, giorni prima, giorno dopo. Questo afflato, questa condizione di piacere immenso nel vivere questi risultati storici, hanno contribuito probabilmente all’esplosione di una condizione preesistente“.

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