Coronavirus: in Cina 16 casi “importati” dall’estero, il Giappone cancella le commemorazioni del disastro di Fukushima

In Giappone sono state cancellate le commemorazioni dell'anniversario del disastro di Fukushima, per contenere i rischi di diffusione del Coronavirus
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E’ stato diffuso il nuovo bilancio della Commissione nazionale per la sanità in Cina: riporta 30 morti per Coronavirus e un incremento del numero dei contagi confermati, 16 dei quali “importati” dall’estero. Sono 3.042 le vittime sino ad ora e 143 nuovi casi si sono registrati solo ieri. Le persone infettate sono oltre 80.500.
Corea del Sud, Iran e Italia le provenienze dei “contagi di ritorno“.

Per quanto riguarda la Corea del Sud, il Paese ha registrato 196 nuovi casi di Coronavirus rispetto all’ultimo bollettino del pomeriggio di ieri, per un totale di infezioni salito a 6.284. I decessi sono saliti a 42, secondo quanto riferito dal Korea Centers for Disease Control and Prevention.

Nelle Filippine è stato registrato il primo caso di trasmissione locale di Coronavirus: le autorità hanno confermato che è risultato positivo ai test un 62enne che non ha mai lasciato il Paese.
L’uomo è stato ricoverato la settimana scorse per una “grave polmonite” e ieri è risultato positivo agli esami: lo ha reso noto il Ministro della Sanità. Un altro connazionale di 48 anni è risultato positivo ai test per la Covid-19 dopo essere rientrato nel Paese da Tokyo. Entrambi sono ricoverati in ospedale in isolamento.
In precedenza le Filippine avevano già confermato tre casi di contagio, tutti viaggiatori cinesi.

In Giappone il governo ha deciso la cancellazione delle commemorazioni dell’anniversario del disastro di Fukushima, per contenere i rischi di diffusione del Coronavirus: lo ha comunicato l’esecutivo al termine di una riunione. La cerimonia si sarebbe dovuta tenere mercoledì, la data che coincide con il 9°anniversario del triplice disastro (terremoto, tsunami e la catastrofe nucleare seguita): nell’incidente dell’11 marzo 2011 sono morte oltre 200mila persone, molte delle quali risultano ancora disperse.

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