Stefano Merler, epidemiologo matematico della Fondazione Bruno Kessler di Trento con alle spalle studi sulle epidemie di Ebola e Zika ha spiegato al Corriere della Sera come si esegue uno studio su un’epidemia in atto: “Sono molti gli aspetti da considerare: la riproduzione del virus, i contagi che genera, che in Cina sono risultati 2.5 per contagiato, il periodo di incubazione, il tempo che intercorre tra un’ infezione e un’altra. Da considerare poi le differenze dei sistemi sanitari e dell’età media di ogni Paese” e “per il coronavirus ci sono alcuni aspetti che non conosciamo e che forse non sapremo mai, come il numero degli asintomatici“. “I modelli che la comunità scientifica ha presentato agli amministratori pubblici sono stati più di uno“, “si tratta di un lavoro in divenire che deve essere aggiornato costantemente rispetto all’andamento dell’epidemia“.
“L’influenza è molto meno trasmissibile del Covid-19 e abbiamo i vaccini per combatterla. Questo coronavirus è una malattia grave, molto contagiosa e si trasmette per via aerea. L’unica nostra arma per ora è il contenimento: restiamo a casa e limitiamo la diffusione del contagio“.