Coronavirus, fare il tampone negli Usa costa 3.200 dollari? Tutta la verità che smentisce la fake news più assurda su quest’epidemia

Da giorni si è diffusa la notizia che negli Usa fare il tampone costi 3200 dollari, ma è proprio così? Tutta la verità che smentisce la fake news più assurda su quest'epidemia
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Ha fatto discutere la notizia, diffusasi in Italia, del costo dei tamponi per il coronavirus negli Usa. Pare si aggiri intorno ai 3.200 dollari, poco più di 2.800 euro. Il 5 marzo il cantante Vasco Rossi ha scritto su Instagram che in California i tamponi per testare il nuovo Coronavirus “costano 3.200 dollari, e naturalmente pochissimi possono o potranno permettersi di farlo“.  Ma si tratta di una cifra realistica? Proviamo a fare chiarezza.

Emanuele Cremaschi

Innanzitutto: chi effettua i test negli Stati Uniti? Come hanno spiegato i colleghi di Factcheck.org, a febbraio la U.S. Food & Drug administration aveva autorizzato l’uso di due test per il nuovo Coronavirus: uno per i Cdc statunitensi, l’altro per il Dipartimento per la Salute dello Stato di New York. Nella prima settimana di marzo, seppur con difficoltà (come hanno spiegato i media Usa), hanno iniziato a fare i test anche i laboratori di salute pubblica. In data 4 marzo i laboratori risultavano operativi in quasi tutti gli Stati Uniti, eccetto in Wyoming, Oklahoma, Alabama, Ohio, West Virginia e Maine (oltre che ai territori di Guam, Porto Rico e le Isole Vergini): erano stati effettuati in totale 1.526 tamponi, con 99 contagiati e 10 decessi. I dati sono stati comunicati dai Cdm.

Foto di Emanuele Cremaschi / Getty Images

Altra domanda a cui rispondere: chi paga i test? I costi relativi al test per il nuovo Coronavirus non sono a carico dei soggetti testati. Al momento anche i costi dei test fatti dai Cdc non stanno ricadendo sui pazienti analizzati. Finora i test sono stati sempre stati gratuiti, anche perché sono stati condotti dalla sanità pubblica (se invece qualcuno volesse fare il test privatamente è probabile che ci siano dei costi a carico del cittadino). Chi ha un’assicurazione sanitaria che copre queste eventualità – spiega il Wall Street Journal – quindi non dovrà pagare.

Il problema, come accade di sovente negli Usa, è relativo a coloro che sono sprovvisti di assicurazione: il rischio è quello di dover pagare il test, ma c’è allo studio dell’amministrazione Trump la possibilità di aiutare anche chi è sprovvisto di un’assicurazione con appositi fondi stanziati dal Congresso.

Pertanto negli Stati Uniti, al momento, “il test per il nuovo Coronavirus è gratis“, scrive Politifact. “Ma possono esserci dei costi collegati, per chi vuole essere sottoposto al test, per esempio per l’andare a farsi visitare in ospedale. In un caso specifico, in Florida, un uomo preoccupato di aver preso il virus si è visto recapitare un conto da 3.270 dollari anche se non è stato testato per il nuovo Coronavirus”. In concreto, se non si ha un’assicurazione sanitaria che offre un’ampia protezione, sembra in effetti esserci il rischio di dover sopportare dei costi extra. “Se hai sintomi come febbre, tosse e naso che cola, il sistema sanitario statunitense e’ progettato per farti pensare due volte prima di cercare soccorso”, ha commentato il 3 marzo al New York Times John Graves, professore di politiche sanitarie alla Vanderbilt University, in Tennessee.

A questo punto un’altra domanda sorge spontanea: come è nata allora la storia del costo da “3.200 dollari”? Molto probabilmente nata da un articolo pubblicato il 24 febbraio 2020 dal Miami Herald. Dopo essere tornato da un viaggio in Cina a gennaio, a Miami un uomo di nome Osmel Martinez Azcue avrebbe manifestato sintomi simil-influenzali: effettuando dei controlli è risultato positivo alla normale influenza stagionale – e non al nuovo Coronavirus, per il quale non è stato neppure testato – e la sua assicurazione sanitaria gli ha recapitato un conto da 3.270 dollari, di cui 1.400 dollari a carico del cliente (tra questi, 819 dollari per la visita d’emergenza).

Foto di Emanuele Cremaschi / Getty Images

In Italia per fortuna la situazione è ben diversa. Nel nostro Paese l’Istituto Superiore di Sanità prima e gli Ospedali del Piemonte da oggi “sono incaricato di confermare l’eventuale positività dei test diagnostici e di screening condotti dai laboratori sul territorio”.  “Il test richiede 4-5 ore, e i tecnici lavorano su turni che iniziano alle 6 del mattino e terminano alle 3 del mattino, garantendo circa 200 esami al giorno“, sottolinea l’Iss. “Il risultato viene comunicato alle autorità competenti sia italiane che internazionali (Ecdc, Oms)”. Insomma, i test vengono fatti dai laboratori sul territorio, l’Iss verifica se sono positivi o negativi e quindi comunica il risultato alle autorità. In Italia, grazie al servizio sanitario nazionale, i costi del test per il nuovo Coronavirus sono a carico dello Stato e non dei pazienti, che però non possono decidere di fare il test a propria discrezione.

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