Coronavirus, i farmacisti scrivono a Conte e Speranza: “Mascherine o chiudiamo”

Il presidente di Federfarma ha rivolto un appello al ministro della Salute Roberto Speranza. I toni pacati non nascondono l'emergenza: "Mancano mascherine protettive per i farmacisti"
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Il presidente di Federfarma ha rivolto un appello al ministro della Salute Roberto Speranza. I toni pacati non nascondono l’emergenza: “Mancano mascherine protettive per i farmacisti”, il grido d’allarme lanciato da Marco Cossolo.

Ma sono tanti i farmacisti di tutta Italia che, del tutto autonomamente, in queste ore stanno scrivendo al governo – email indirizzate al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al responsabile della Salute- con toni molto più duri. In sintesi, proteggeteci o chiudiamo i battenti.

“Non è un paese civile quello che obbliga le farmacie e gli alimentari a rimanere aperti e, al contempo, non garantisce la minima sicurezza a coloro che ritiene necessari mettere in prima linea”, si legge in una mail visionata dall’Adnkronos e indirizzata alla presidenza del Consiglio. “Abbiamo cercato con ogni sforzo e conoscenza di reperire mascherine FFP3 per i nostri collaboratori ma ogni tentativo è stato vano – lamenta un altro farmacista in una e-mail diretta al governo – Nonostante questo abbiamo continuato a lavorare con mascherine chirurgiche, praticamente inutili”.

E c’è anche chi minaccia di abbassare le saracinesche se alle farmacie non arriveranno forniture di protezione ad hoc. “Appena terminate le mascherine a due veli in nostro possesso, almeno le mie due farmacie chiuderanno le porte garantendo il servizio cosiddetto notturno – scrive un farmacista – e questo perché non mi perdonerei mai il senso di colpa di aver contribuito a diffondere un virus lasciando aperto un servizio di pubblica necessità senza le opportune e minime misure di igienico sanitarie”.

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