“Il problema maggiore che abbiamo è proprio la tracciatura dei contatti perché è su quelli che si vince o si perde e si riesce a contenere la diffusione dell’epidemia. E’ ovvio che un contatto va tamponato nel momento in cui viene identificato come tale, certamente non nel momento in cui emergono dei sintomi. Si tratta di avere una strategia orientata in questo senso“: lo ha dichiarato Ranieri Guerra, vicedirettore generale Iniziative strategiche OMS, in collegamento con Agorà su Rai3. “Riferendosi alla Cina o al caso della Lombardia, con un’epidemia di queste dimensioni, si fa anche una classificazione di sospetto clinico, quindi in presenza di sintomi si cerca di intervenire con isolamento preventivo senza aspettare il tampone“.
“La popolazione sin qui si è dimostrata estremamente disciplinata, con pochissime eccezioni. E infatti la curva di propagazione del virus ha rallentato“. “Le variabili sono tante, ma per avere un’Italia covid free dovremo aspettare i dati dell’ultima regione in cui è partito il contagio. E comunque non c’è solo l’Italia, bisognerà monitorare attentamente la situazione quando verranno riaperti i confini con Paesi in cui il contagio è partito in ritardo“.
“Al momento dello scoppio dell’epidemia in Cina ci sarebbe stata l’opportunità di 15/20 giorni in cui si sarebbe potuto intervenire con delle chiusure“. “Io avrei chiuso nel momento in cui l’allarme in Cina si è esteso con quei numeri e quelle dimensioni: si tratta di un virus molto aggressivo che non conosce confini, era inevitabile che arrivasse in Italia e in Europa. Io avrei ‘quarantenato’ la popolazione come successo dopo, non è stato fatto niente di sbagliato ma si sarebbe potuto anticipare di una quindicina di giorni“.