La virologa Ilaria Capua, tra i massimi esponenti della virologia a livello internazionale, già a Gennaio aveva lanciato l’allarme sulla pericolosità dell’epidemia di Coronavirus, che di fatto si è poi trasformata in una pandemia. Capua è direttrice dell’One Health Center in Florida e proprio dalla Florida ha tratto un esempio per spiegare cosa si sarebbe dovuto evitare per non far piombare l’Italia nelle condizioni drammatiche in cui si trova oggi a causa dell’epidemia.
“In occasione dell’uragano Irma, che ha colpito l’area di Tampa dove c’è stata una surge enorme, sono stati evacuati 5 milioni di persone, la popolazione della Sicilia. Con 5 milioni di evacuati, ci sono stati 21 morti. Di questi 21, un numero considerevole erano persone anziane in una casa di riposo, che sono rimaste senza l’impianto di areazione. Nello stesso periodo ho seguito che in Italia c’era stato un acquazzone tremendo, una bomba d’acqua, in una città della Puglia, in cui morirono 10 persone allagate dentro una cantina. Ecco, vorrei far capire cosa significa la preparazione a questi disastri”, ha detto l’esperta. “Io stessa ho ricevuto sul cellulare il Dpcm 5 volte, prima che fosse ufficializzato. Il Dpcm è uscito qualche ora prima e c’è stato l’ingorgo delle stazioni di Milano e tante persone si sono mosse. Se tu vuoi salvare 5 milioni di persone in un uragano, non fai queste cose, non ti puoi permettere di farle, perché se si ingorga il traffico salta tutto quanto. Le emergenze sono emergenze vere, non per finta, perché stanno morendo migliaia di persone. Quando mi dicono che previsioni ci sono per l’Italia, io dico: ma come facciamo a fare previsioni, se c’è stata una fuga di persone legata ad una fuga di notizie? Questo è per dirvi che questa è una roba seria, non qualcosa da prendere alla leggera”, ha aggiunto.
In merito alle origini del coronavirus, Ilaria Capua non ha dubbi che sia avvenuto per lo spostamento di animali vivi dal loro habitat naturale: “Una cosa che dovrebbe essere chiarissima è che noi abbiamo alterato un sistema, prima di tutto invadendo degli spazi che non erano i nostri e abbiamo portato gli animali nelle megalopoli, che sono esplosive per scarsa igiene, povertà, diseguaglianza”. Il trasporto aereo ha fatto il resto, portando il virus ad infettare “centinaia di migliaia di persone, forse milioni”, ha detto. “Uno sciame virale è andato verso Giappone, Corea del Sud e Australia, un altro verso l’Europa e un altro ha fatto il giro del Pacifico, perché l’area più colpita degli Stati Uniti è quella occidentale. Il virus ha iniziato a circolare in Italia verosimilmente ai primi di gennaio e credo ci siano le evidenze che sia stato scambiato per una forma di influenza particolarmente grave”, ha spiegato Capua.
“Dobbiamo renderci conto che noi siamo parte del problema, perché questa situazione l’abbiamo creata noi. Dobbiamo renderci conto che questo problema non andrà via. Credo che in futuro ci sarà una consapevolezza diversa, anche per limitare alcuni dei danni generati. Di certo, nessuno era preparato, perché non c’era un’organizzazione a livello europeo, a livello nazionale, si è veramente brancolato nel buio. E questo non può essere. Bisogna fare un piano di preparazione pandemica come Dio comanda e rispettarlo. Ognuno di noi deve fare in modo di comprare le sue mascherine in tempo di pace”, ha spiegato Capua. Sul fronte dei vaccini, “bisognerebbe avere in tempo di pace delle cordate virtuose di persone che lavorano sui vaccini, che quando arriva il problema lavorano in sinergia. Attualmente ci sono aziende farmaceutiche, più o meno sovvenzionate dai governi, che lavorano ognuno per conto loro e io questa la trovo una cosa stupida”, ha affermato.
Sulla situazione dell’Italia, Capua ha detto: “In Lombardia c’è un numero di decessi attribuiti al coronavirus che è del tutto sballato rispetto al resto, quindi deve esserci qualcosa in Lombardia che rende la situazione particolarmente grave. Un’infezione influenzale con il 10% di mortalità, come sta succedendo in Lombardia, è tantissimo. È una situazione molto complicata, in cui abbiamo bisogno della responsabilità collettiva. La Cina, la Corea del Sud e il Giappone hanno fermato la diffusione dei contagi perché hanno messo in atto misure draconiane che sono state rispettate, cosa che in Italia non è accaduta”.
“Io sono perfettamente consapevole dell’energia devastante” di questo coronavirus, dice Ilaria Capua. A fine anno, “saremo persone completamente diverse, perché questo cigno nero avrà stravolto le nostre vite. Questa è una grandissima crisi. Ci saranno delle persone che soffriranno, ci saranno delle persone che moriranno, ci saranno delle aziende che chiuderanno, delle famiglie che salteranno. Io vorrei essere a dicembre con un vaccino pronto, se serve, e secondo me se dovesse servire, verrà usato solo nelle categorie fragili. A dicembre avremo degli antivirali, ci sarà una terapia. A dicembre, però, ci sarà stato un vero scossone alle istituzioni, momenti di grande tensione internazionale”, ha concluso.