Un operatore tecnico del 118 di Bergamo, in servizio alla Soreu, la centrale operativa dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, ospedale al centro dell’emergenza coronavirus, è morto la notte scorsa dopo essere stato contagiato dal Covid-19. Aveva 47 anni. Gia’ alcune notti fa la centrale – che raccoglie le chiamate di emergenza anche da Brescia e Sondrio inoltrate dal 112 – era stata chiusa e sanificata, anche perche’ altri operatori avevano accusato sintomi ed erano stati a casa. Le chiamate erano state dirottate ad altre centrali lombarde.
Il momento temuto e’ arrivato: gli ospedali di “Bergamo e Brescia hanno fisicamente esaurito la loro capacita’ di accoglienza”. A dirlo, questo pomeriggio in conferenza stampa in Auditorium Testori a Milano e’ stato l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera. Sono quelle infatti le aree “piu’ colpite” al momento dall’epidemia Coronavirus. In piena crisi anche Cremona. Complessivamente nelle terapie intensive lombarde sono stati trattati 1.064 pazienti, di cui sono stati dimessi 149, ovvero il solo 10%: il che testimonia che chi ha contratto la malattia necessita di una permanenza lunga con cure da rianimazione. Di quelli passati in Utic sono 145 i deceduti. Gallera ha poi spiegato che la Regione sta pensando di ampliare ancora la sua struttura, ricavando due piani per la cura degli infetti al San Carlo di Milano e altri reparti al Policlinico e al Niguarda, con 90-130 nuovi posti. Resta un problema il reperimento dei macchinari respiratori, per il quale l’assessore ha fatto un appello: “Se qualcuno nel mondo ce ne dà anche 30, 40 o 50 noi possiamo aprire questi altri reparti“.