Il coronavirus si espande nel mondo, provocando nuovi casi dalla Romania al Brasile e costringendo i Paesi a nuove misure per tentare di contenerne la diffusione.
Sono oltre 350 i casi di contagio in Spagna e 6 le persone morte. Per limitare il contagio, la Comunidad di Madrid ha deciso la chiusura di 213 case di riposo e centri della regione, di cui 10 privati, per almeno un mese.
Sale il bilancio dei casi di Coronavirus anche negli Stati Uniti: sono 250 concentrati soprattutto nello costa occidentale. I morti sono 15, di cui 14 nello stato di Washington. In particolare, 11 nuovi casi sono stati confermati nello stato di New York, secondo quanto dichiarato dal governatore Andrew Cuomo, che sottolineao che il totale di casi nello stato e’ di 44. “Otto nuovi casi sono nella contea di Westchester, tre nuovi casi in quella di Nassau” aggiunge Cuomo. Il governo americano, intanto, starebbe valutando misure che scoraggino i viaggi in crociera, dopo i casi in cui l’emergenza Coronavirus ha coinvolto diverse navi. Lo riportano i media, secondo cui il vicepresidente Mike Pence incontrera’ nel fine settimana le principali compagnie di navigazione.
Altre 9 persone sono positive a Betlemme (Cisgiordania), secondo quanto comunicato dalla ministra palestinese della sanita’ Mai Kaileh, che portano il numero complessivo dei contagi in citta’ a 16. Dalla scorsa notte Betlemme è totalmente isolata. In Cisgiordania 120 palestinesi sono adesso in quarantena. Altri tre lo sono in una installazione speciale a Gerico e altri cinque ancora, provenienti dall’Egitto, al valico di Rafah di ingresso a Gaza. Secondo la televisione pubblica israeliana Kan a Betlemme, si trovano 1.000-1.500 turisti stranieri. Israele consente loro di uscire a scaglioni per raggiungere voli che li riportino nei Paesi di origine. Altri mille, sempre secondo la emittente, hanno gia’ lasciato Betlemme nella giornata di oggi.
L’Iraq, dove attualmente ci sono 38 casi di Coronavirus e due morti, ha bandito i viaggiatori che arrivano dalla Francia e dalla Spagna a causa dell’epidemia da Coronavirus. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri portando il numero dei Paesi nella black list a 11. Il bando non si estende ai cittadini iracheni e ai diplomatici stranieri.
In Romania sono saliti a nove i casi di Coronavirus, con tre contagi nella sola giornata di oggi. Si tratta di una giovane di 16 anni compagna di scuola del ragazzo gia’ diagnosticato con Covid 19 a Timisoara, di un uomo di 51 anni entrato in contatto a Suceava con un 71enne gia’ infettato e di un uomo di 40 anni nella provincia di Hunedoara rientrato in Romania da Bergamo.
Il ministro della sanita’ della Republika Srpska (Rs, entita’ a maggioranza serba di Bosnia) Alen Seranic, ha dichiarato oggi che in Bosnia-Erzegovina e’ stato confermato un terzo caso di contagio da coronavirus. Si tratta di un uomo di media eta’ ritornato dall’Italia a Banja Luka, capoluogo della Rs, con la stessa automobile del primo paziente risultato positivo in Bosnia. Intanto lo studente italiano arrivato a Sarajevo una settimana fa, e ricoverato in un ospedale locale perche’ presentava sintomi compatibili con quelli dell’infezione da virus, e’ risultato negativo al test.
Due nuovi casi di contagio da Coronavirus si sono registrati in Macedonia del Nord, portando il totale a tre. Come ha riferito il ministero della sanita’ a Skopje, si tratta di due coniugi di Debar (ovest) tornati qualche giorno fa dall’Italia. Il primo caso aveva riguardato nei giorni scorsi una signora tornata da Milano.
Le autorita’ sanitarie brasiliane, inoltre, hanno confermato il 13° caso di contagio da Coronavirus, mentre quelli sospetti sono 768. I casi di contagio restano concentrati nella regione Sudest del Brasile: 10 nello Stato di San Paolo e uno ciascuno negli Stati di Rio Janeiro e Espirito Santo. Solo un caso e’ stato scoperto finora, nel Nordest, a Bahia, mentre potrebbe essere confermato un 14 contagio nel Distretto Federale, dove si trova la capitale Brasilia. Dall’inizio del monitoraggio delle autorita’ sanitarie 480 casi sospetti sono stati esclusi dopo analisi supplementari. Tra i nuovi casi, una donna di 34 anni, residente a Feira de Santana, nello stato di Bahia, tornata il 25 febbraio da un viaggio in Europa. La paziente si trova in buone condizioni, in totale isolamento, presso la sua abitazione. In totale sono sette i paesi dell’America latina ad aver segnalato casi di contagio. Oltre al Brasile, sono Messico (cinque casi di cui uno guarito), Repubblica Dominicana (un caso) Argentina (due casi), Cile (tre casi), Ecuador (13 casi) e Peru‘ (un caso).
Per limitare i rischi di diffusione della Covid-19, diversi Paesi del Sud America stanno incrementando le loro misure cautelari. Il governo dell’Ecuador ha aumentato i controlli presso i porti e gli aeroporti del paese per chi proviene da nazioni considerati a rischio, tra cui Cina, Italia, Corea del Sud, Iran, aggiungendo in ultimo anche Messico e Spagna. Divieto di ingresso nell’arcipelago delle Galapagos a persone che siano state negli ultimi 30 giorni in paesi considerati a rischio dall’Organizzazione mondiale della sanita’. Le autorita’ hanno anche disposto una quarantena per una nave della Marina ecuadoriana con a bordo 50 membri. Il governo colombiano ha disposto che i viaggiatori in arrivo da sette paesi – Italia, Corea del Sud, Iran, Giappone, Germania, Spagna, Stati Uniti ed Ecuador – dovranno firmare una dichiarazione giurata che non sono stati contagiati dal nuovo Coronavirus e produrre un breve riassunto degli ultimi spostamenti effettuati all’estero. Ai viaggiatori viene consegnato un documento informativo su sintomatologia ed effetti del contagio. La misura e’ valida anche per le persone in arrivo dalle frontiere terrestri di Ecuador, Venezuela e Brasile.
Il governo del Brasile ha stilato nel tempo una lista di sedici paesi da tenere “sotto osservazione”. Si tratta di paesi i cui cittadini, in entrata in Brasile, vengono sottoposti a maggiori controlli in caso di presenza di sintomi influenzali. In origine, oltre alla Cina, la lista comprendeva Giappone, Singapore, le due Coree, la Thailandia, il Vietnam e la Cambogia. In un secondo momento, seguendo le indicazione dell’Oms, sono stati compresi anche Italia, Francia, Germania, Australia, Filippine, Malesia, Iran ed Emirati Arabi. Il Guatemala ha dichiarato lo stato di calamita’ nella speranza di evitare la diffusione del contagio.
In Messico, l’idea, segnala il ministero della salute, è quella “di incanalare gli aspetti per mitigare il danno, riducendo la velocita’ di trasmissione, proteggendo le popolazioni piu’ vulnerabili, garantendo un’attenzione medica rapida ed efficace ai casi e studiando le dinamiche di trasmissione”. Bisogna limitare i contatti interpersonali ed evitare le manifestazioni di massa, ma non sono previste restrizioni ai viaggi. Le autorita’ sanitarie argentine avevano gia’ attivato la settimana scorsa i protocolli di prevenzione negli aeroporti e controlli speciali in particolare per i due voli diretti giornalieri provenienti dall’Italia.