Coronavirus, testimonianze preoccupanti da Bergamo. Il vescovo: “Si moltiplicano i decessi. Non sappiamo dove mettere i morti”

"Le morti veramente si moltiplicano e per adesso non solo non diminuiscono, ma crescono. Questa situazione non riguarda più soltanto i malati"
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A me sembra che in questo momento ci sia un grandissimo bisogno di vicinanza. Ma questa vicinanza non basta“. Lo afferma monsignor Francesco Beschi, vescovo di Bergamo, uno dei centri più colpiti dal coronavirus. “Qui“, racconta a Vatican News, “le morti veramente si moltiplicano e per adesso non solo non diminuiscono, ma crescono. Questa situazione non riguarda più soltanto i malati, che speriamo possano superare la loro condizione, ma coloro che muoiono e sono tanti. Veramente non si sa più dove metterli. Vengono utilizzate alcune chiese. Tutto questo è accompagnato da sentimenti molto profondi. Mi ha telefonato un sacerdote che ha perso il suo papà, lui è in quarantena, la mamma è in quarantena da sola in un’altra casa. I suoi fratelli sono in quarantena, non si fa alcun funerale, verrà portato al cimitero e verrà sepolto, senza che nessuno possa partecipare a questo momento della pietà umana e cristiana che si rivela adesso così importante perché viene a mancare”.

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