Coronavirus, sfondato il tetto dei 110mila morti nel mondo: 170 mila casi solo in Europa, aumentano i contagi in Giappone e nello slum indiano di Dharavi

Sono oltre 110mila le persone uccise nel mondo dal Covid-19 dall'inizio della pandemia, mentre i contagi hanno superato quota 1 milione e 800 mila
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Sono oltre 110mila le persone uccise nel mondo dal Covid-19 dall’inizio della pandemia. Secondo i dati riportati dalla Johns Hopkins University il totale dei decessi è infatti salito a quota 110.042 mentre quello dei contagi è di oltre 1,8 milioni. La maggior parte delle vittime (75 mila) riguardano l’Europa con l’Italia, la Spagna ed il Regno Unito che registrano il numero maggiore di decessi. Gli Stati Uniti si confermano il Paese più colpito sia per numero di contagi (20.608) che per numero di morti.

Un totale di 170.135 casi confermati di Coronavirus (+7406 rispetto al giorno precedente), di cui 117568 solo in Germania, sono stati registrati nei Paesi dell’Europa centrale e orientale, in Germania, Austria e Grecia, secondo i dati ufficiali delle autorita’ nazionali raccolti dall’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) e aggiornati all’11 aprile. I decessi registrati nell’area sono stati finora 4024 (+274), di cui 2544 in Germania, 319 in Austria, 257 in Romania, 181 in Polonia, 119 in Cechia. In testa nell’area per numero di casi la Germania (117568, +4133 nelle ultime 24 ore), seguita da Austria (13560, +312), Polonia (5955, +380), Cechia (5732, +163), Romania (5467, +265), Serbia (3105, +238), Ucraina (2511, +308), Grecia (2011, +56), Bielorussia (1981, +915), Croazia (1495, +88), Moldova (1438, +149), Ungheria (1310, +120), Estonia (1258, +51), Slovenia (1160, +36), Lituania (999, +44), Bosnia-Erzegovina (901, +26), Slovacchia (715, +14), Macedonia del Nord (711, +48), Bulgaria (635, +11), Lettonia (612, +23), Albania (416), Montenegro (255, +3) e Kosovo (250, +23). Un totale di 14935 casi positivi e 520 decessi sono stati registrati fino al 11 aprile in Slovenia, Croazia, Bulgaria, Romania e nei Paesi dei Balcani occidentali (Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Kosovo, Macedonia del Nord, Albania). Nell’Europa centro-orientale nel suo complesso, l’Austria ha registrato finora il maggior numero di casi di Covid-19 per milione di abitanti (1523, l’Italia e’ a 2440 per milione), seguita Germania (1415) ed Estonia (947), secondo elaborazioni dell’ANSA su dati Oms. L’Austria e’ anche la nazione dell’area con il piu’ alto tasso di decessi per milione di abitanti (35,8 contro i 311,6 dell’Italia), seguita da Germania (30,6) e Slovenia (21,7).

Emmanuel Macron domani sera parlerà alla Francia, per la quarta volta da quando è iniziata la crisi sanitaria, per annunciare il prolungamento delle misure di distanziamento sociale, iniziate in Francia il 17 marzo scorso. Lo scrive il sito del Figaro, secondo il quale Il “Restez chez vous”, restate a casa, potrebbe essere prolungato fino al 10 maggio. Il discorso televisivo è stato fissato per le 20.02 – si legge sul sito del quotidiano – per permettere ai francesi anche domani sera di affacciarsi alle finestre alle 20.00 e applaudire i medici, gli infermieri e gli altri addetti sanitari che si battono contro il coronavirus.

In Serbia nelle ultime 24 ore si sono registrati altri 250 casi di Coronavirus, con il totale salito a 3.630. Come hanno detto le autorita’ sanitarie, si sono avuti anche altri sei decessi – tre uomini e tre donne la cui eta’ media era 57,5 anni – con le vittime che sono ora in tutto 80. In ospedale sono ricoverati 2.684 pazienti, 146 dei quali in terapia intensiva collegati al respiratore. In Serbia e’ in vigore dalle 17 di venerdi’ il coprifuoco che terminera’ alle 5 di domattina. Tale restrizione vige ogni giorno dalle 17 alle 5. Per gli ultra 65enni vi e’ il divieto assoluto di uscire di casa.

L’Arabia Saudita ha esteso il coprifuoco a livello nazionale fino a nuovo ordine per frenare la pandemia di Covid-19. Lo ha riferito il ministero dell’Interno, citato dal quotidiano britannico The Guardian. Il regno ha registrato più di 300 nuove infezioni al giorno, negli ultimi cinque giorni raggiungendo un totale di 4.462 casi e 59 morti. Il suo conteggio è il più alto tra i sei stati arabi del Golfo. La scorsa settimana l’Arabia Saudita ha disposto un coprifuoco di 24 ore nella capitale Riyadh e in altre grandi città, bloccando gran parte della popolazione. I residenti sono stati autorizzati a lasciare le loro case solo per motivi essenziali. In altre zone il coprifuoco, iniziato il 23 marzo, va dalle ore 15 alle ore 06. L’Arabia Saudita ha bloccato inoltre i voli internazionali, sospeso i pellegrinaggi e chiuso la maggior parte dei luoghi pubblici. Altrove nel Golfo, gli Emirati Arabi Uniti hanno avvertito di possibili azioni contro i Paesi che si rifiutano di consentire il rimpatrio dei lavoratori migranti.

Aumentano i contagi e i decessi nello slum di Dharavi di Mumbai, una delle piu’ grandi baraccopoli dell’Asia. I decessi sono saliti a 43, hanno fatto sapere le autorita’ locali annunciando una intensificazione dei test per individuare le zone da mettere in stretto lockdown. Nell’area si stima viva un milione di persone.

Supera quota 7.000 il numero dei contagi di Coronavirus in Giappone, mentre la tendenza nella capitale Tokyo si conferma ancora in rialzo. Nella giornata di domenica sono stati registrati 166 nuovi casi a livello nazionale, portando il totale a 7.370; una cifra che include le persone individuate e soggette a quarantena all’arrivo negli aeroporti, e gli individui che si trovavano a bordo dei voli charter provenienti dalla Cina. Tokyo guida ancora una volta la classifica delle prefetture piu’ colpite con un totale di 2.068 infezioni, seguita da Osaka con 811. Nella giornata di sabato il premier Shinzo Abe ha allargato l’esortazione ai governatori di tutte le 47 prefetture dell’arcipelago di rivolgersi ai residenti per chiedere di rimanere nelle proprie abitazioni, evitando di frequentare bar e locali notturni per contenere l’espansione della malattia. Nella giornata di domenica la citta’ di Sapporo, nella regione a nord dell’Hokkaido, ha emesso un’ordinanza per la chiusura delle scuole con l’apparire di nuovi segnali di un aumento dei casi di contagi, a sorpresa dopo il decreto sullo stato di emergenza emesso tra febbraio e marzo che sembrava aver estirpato alla radice la diffusione dell’agente patogeno. “Un ritorno della crescita dei casi costituirebbe un serio problema. Nuove misure cautelative verranno intraprese per arginare una seconda ondata del virus” ha detto il governatore dell’Hokkaido Naomichi Suzuki.

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