Sulle piattaforme social, circolano false teorie che collegano la pandemia di coronavirus al 5G. Dalle piattaforme minori, come Pinterest, a quelle più rilevanti come Twitter o Youtube, i complottisti si scatenano a suon di teorie stravaganti su questa connessione.
Secondo i sostenitori di queste teorie, il 5G, che è utilizzato nelle reti mobili e che si basa sui segnali trasportati dalle onde radio, sarebbe in qualche modo responsabile della pandemia. Queste teorie sembrano aver fatto la loro comparsa attraverso post su Facebook alla fine di gennaio, più o meno intorno al momento in cui negli Stati Uniti sono stati registrati i primi casi di contagio. Sembrano cadere in due campi: uno che sostiene che il 5G può indebolire il sistema immunitario, rendendoci quindi più vulnerabili al contagio e l’altro che suggerisce che il virus possa essere trasmesso attraverso l’uso della tecnologia 5G.
Addirittura in Inghilterra, diverse antenne per il 5G sarebbero state date alle fiamme, secondo quanto riporta la BBC: gli episodi si sarebbero verificati a Birmingham, Liverpool e Melling. “Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di atti vandalici alle antenne telefoniche e abusi di ingegneri delle telecomunicazioni apparentemente ispirati dalle folli teorie del complotto che circolano in rete. Coloro che sono responsabili degli atti criminali affronteranno la piena forza della legge. Dobbiamo vedere anche le compagnie di social media agire responsabilmente e intraprendere azioni più rapide per fermare la diffusione di assurdità sulle loro piattaforme che incoraggiano tali atti”, ha detto alla BBC una portavoce del Department for Digital, Culture, Media and Sport. Diverse piattaforme hanno già preso azioni per affrontare il problema ma non hanno vietato in maniera assoluta la discussione sull’argomento.
Secondo gli scienziati, l’idea di un collegamento tra COVID-19 e 5G è “pura idiozia” e biologicamente impossibile. Queste teorie del complotto sono state definite “il peggior tipo di fake news” da Stephen Powis, direttore dell’England Medical Director del servizio sanitario nazionale (NHS) britannico. Il Dott. Simone Clarke, professore di microbiologia cellulare all’Università di Reading, le definisce “pura idiozia”: “L’idea che il 5G riduca il sistema immunitario non regge ad un esame obiettivo. Il nostro sistema immunitario può calare per un sacco di cose: per la stanchezza di un giorno o per un’alimentazione scorretta. Queste fluttuazioni non sono enormi, ma possono renderci più vulnerabili a contrarre i virus”. L’esperto ha continuato: “Le onde radio possono alterare la nostra fisiologia perché ci riscaldano, il che significa che il nostro sistema immunitario non riesce a funzionare. Ma i livelli di energia delle onde radio del 5G sono minuscoli e non sono assolutamente abbastanza forti da influenzare il sistema immunitario. Ci sono stati molti studi su questo”.
Le onde radio coinvolte nel 5G e in altre tecnologie di telefonia mobile si trovano all’estremità a bassa frequenza dello spettro elettromagnetico. Meno potenti della luce visibile, non sono abbastanza forti da danneggiare le cellule, a differenza della radiazione a frequenze maggiori, che include per esempio i raggi solari e le radiografie mediche. Inoltre, è impossibile che il 5G trasmetta il virus, come spiegato da Adam Finn, professore di pediatria all’Università di Bristol: “L’attuale epidemia è causata da un virus che è passato da una persona infetta ad un’altra. I virus e le onde elettromagnetiche che fanno funzionare i cellulari e le connessioni internet sono cose diverse”.
È anche importante notare un’altra grande falla nelle teorie del complotto sul 5G: il virus si sta diffondendo anche in Paesi, come l’Iran, che devono ancora lanciare la tecnologia.
Ma la campagna contro il 5G va avanti sui social media da almeno un anno. In particolare, Facebook è pieno di gruppi che sostengono che la tecnologia sia pericolosa, molti dei quali rilanciano anche messaggi contro i vaccini. In tempi normali, le piattaforme di social media sono molto riluttanti nel frenare quella che ritengono una parte essenziale della loro missione, ossia dare alle persone il diritto alla libertà di espressione. Ma questi non sono tempi normali. Il mondo sta letteralmente combattendo una guerra contro un virus mortale. Alimentare notizie false e teorie del complotto non aiuta di certo e per questo anche i social network sono chiamati ad agire in modo responsabile per bloccarne la diffusione.