Coronavirus, 89enne si suicida perchè non può andare a curare la vigna: “è omicidio di Stato”

Coronavirus, un altro anziano si suicida stavolta in Calabria
MeteoWeb

Ennesima morte indiretta per il Coronavirus: è successo in Calabria, a Cirò Marina, dove un anziano si è tolto la vita con un colpo di pistola nella mattinata di martedì 14 Aprile. Si sentiva costretto agli arresti domiciliari senza aver commesso alcun reato per il lockdown imposto dal Governo l’89enne non sopportava di non poter andare in campagna, nella sua vigna, a curare le proprie piante. L’uomo chiedeva con insistenza al figlio di accompagnarlo nel vigneto, ma il figlio gli ha spiegato le motivazioni del divieto di uscire di casa illustrandogli l’impossibilità di muoversi in base alle direttive delle autorità. Dopo oltre 45 giorni, l’89enne non ha retto la sofferenza per la mancanza del rapporto con la sua terra, quella terra che più volte abbiamo denunciato essere abbandonata e incolta con conseguenti gravi ripercussioni per i nostri territori (dagli incendi alle frane).

E’ il grande paradosso del lockdown: la scienza raccomanda che lo stile di vita ideale per non ammalarsi e vivere in modo sano è praticare attività fisica all’aria aperta, stare in campagna e in zone non inquinate, riappropriarsi di quel contatto con la natura che abbiamo perduto. E adesso il Governo italiano ha vietato persino ai singoli contadini e agricoltori che hanno un pezzo di terra di proprietà, di potersi recare a raccogliere le olive, innaffiare le lattughe, pulire le erbacce.

Il suicidio di Cirò Marina “è come un omicidio di Stato“. E se il nonno di Savona che il 9 aprile si è ucciso lanciandosi dalla finestra perchè non poteva vedere il suo nipotino, stavolta nessuno può dire che l’89enne calabrese poteva contagiare o essere contagiato: voleva soltanto andare nella sua vigna. Il tema è molto importante: molti anziani che non contraggono il Coronavirus eppure sono consapevoli di non avere una lunga vita davanti a sè, si pongono il problema se valga la pena vivere in questo modo. Chiusi dentro 4 mura. Dopo 45 giorni, è il caso di intervenire.

Condividi