Coronavirus e calcio: “Passeranno molti mesi prima di rivedere i tifosi allo stadio”

Coronavirus: per quanto riguarda l'Italia "sul calcio non è un no secco ma la preoccupazione di riprendere un campionato c'è"
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Passeranno sicuramente molti mesi, ma potrebbe anche durare fino a un anno e mezzo” l’assenza dei tifosi negli stadi in Germania: lo ha previsto Gerald Haug, presidente dell’Accademia delle Scienze tedesca Leopoldina.
Bundesliga e leghe minori sono state fermate a metà marzo a causa dell’emergenza Coronavirus: i club sperano in una ripartenza a porte chiuse a partire da maggio.
Lo scienziato tedesco, intervistato dall’emittente Ard, ha avvertito che “sarebbe certamente saggio” aspettare l’arrivo di un vaccino per fare tornare i tifosi sugli spalti, vaccino che il mondo scientifico presume possa arrivare a fine 2020 o forse anche oltre. Ieri
Dopo il pronunciamento del governo, la Lega calcio tedesca si riunirà per pianificare la stagione con l’obiettivo di concludere i campionati salvando così i 750 milioni di euro di entrate garantiti dai diritti tv.

Per quanto riguarda l’Italiasul calcio non è un no secco ma la preoccupazione di riprendere un campionato c’è. Si tratta di sport di contatto. Deciderà il governo. Per quanto riguarda il tema spiagge per ora è prematuro, dobbiamo vedere evoluzione dell’epidemia. Da una parte si parla moltissimo di fase 2 ed è normale perché c’è la necessità di riaprire le attività produttive, anche noi virologi ce ne rendiamo conto, ma dall’altra parte vediamo nel bollettino dei numeri ancora alti. Il lockdown sta dando i suoi frutti, non c’è dubbio lo vediamo dai modelli matematici e dalle curve, la discesa però è molto lenta. Il numero dei morti è ancora alto, come facciamo dire di aver superato la fase 1? Dobbiamo essere assolutamente cauti. La scuola da noi resta chiusa, una prudenza in più non fa male. Sembra che ci dimentichiamo tutto, ma ci ricordiamo cosa è successo a Bergamo e a Codogno poche settimane fa? C’è stata una carenza di reagenti, non di tamponi. Ma su questo c’è una competizione mondiale europea nella produzione. La via di Firenze potrebbe essere una strada“: lo ha affermato Gianni Rezza, direttore del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, a Rai Radio1 all’interno di “Radio anch’io”.

“La ripartenza del campionato di calcio? Gli stadi non si possono riempire e su questo non si discute, gli assembramenti saranno gli ultimi a ripartire. Inoltre nel caso di una partita di calcio a porte chiuse bisognerebbe garantire la salute di giocatori e staff ma la vedo un po’ difficile, perche’ il calcio e’ uno sport di contatto e infatti molti calciatori sono risultati positivi“, ha dichiarato Pierluigi Lopalco, ordinario di Igiene all’Universita’ di Pisa e responsabile del coordinamento regionale emergenze epidemiologiche dell’Agenzia regionale strategica per la salute e il sociale della Regione Puglia, ai microfoni di Radio 24.

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