Anche questa settimana riproponiamo l’aggiornamento delle curve che caratterizzano l’epidemia di Covid-19 in Italia. Fatte salve tutte le premesse e le precisazioni esposte nei passati aggiornamenti, passiamo subito ad analizzare la curva della media dei decessi giornalieri, fig.1.
Come possiamo osservare la curva evidenzia il picco dei decessi a cavallo tra i mesi di marzo ed aprile ma, dopo una lieve discesa, sembra stabilizzarsi su una media di circa 600 eventi giornalieri. Questo dato, di per sé non è di grande conforto, anche perché dimostra che qualche sopravvenuto nuovo fattore potrebbe condizionarne la discesa. Ad esempio, il conteggio dei decessi nelle RSA, attribuibili al Covid-19 è stato, soprattutto all’inizio dell’epidemia, spesso sottostimato; mentre attualmente, dopo l’intervento della Magistratura, stanno emergendo le allucinanti condizioni di molte case di riposo colpite massicciamente dalla malattia. Queste restano comunque solo delle ipotesi da verificare nelle prossime settimane.
Passiamo quindi ad analizzare la curva dei ricoveri in terapia intensiva, fig. 2
Anche questa curva mostra il raggiungimento del picco nello stesso periodo di quella dei decessi ma, a differenza di quest’ultima, la discesa della linea è molto più regolare. Questo elemento indica che attualmente il numero dei ricoveri in terapia intensiva costituisce un dato più omogeneo rispetto al numero dei decessi e quindi, di più facile interpretazione.
Osserviamo infatti la curva dell’incremento dei ricoveri in terapia intensiva, fig. 3
Essa mostra chiaramente come il periodo di maggiore pressione sulle strutture ospedaliere è stato quello della seconda metà di marzo; mentre attualmente si assiste ad un decremento piuttosto regolare che fa ben sperare per il futuro.
Proprio la regolarità della curva precedente consente di calcolare una proiezione che indica il numero dei ricoveri i terapia intensiva nei prossimi giorni, fig. 4
Ricordiamo che le proiezioni statistiche hanno significato solo nella misura in cui i dati da cui sono ricavate costituiscono un insieme numerico omogeneo. Quindi tale curva presuppone il perdurare delle misure di restrizione attualmente in vigore. E’ comunque significativo il fatto che tale curva scenda con regolarità. Essa indica che verso la metà del mese di maggio i ricoveri in terapia intensiva si potrebbero ridurre a poche centinaia di casi.
Queste considerazioni ci inducono ad un “ottimismo vigilante”, stante la capacità collettiva ed individuale di rispettare le regole di distanziamento attualmente in vigore.
A cura di Giovanni Falcicchia