Rocco Bulzomì, diabetologo, endocrinologo del Gruppo Sanitario Usi di Roma, si rivolge a chi soffre di diabete o presenta glicemia alta, fornendo consigli utili per affrontare la quarantena per il Coronavirus mantenendosi in salute.
La continuità assistenziale è garantita dalle strutture sanitarie, ma uno stile di vita corretto, tra alimentazione ed esercizio fisico, è rimesso alla buona volontà del singolo paziente: “Il rischio maggiore per il paziente diabetico è che stando chiuso in casa ingrassi e non si muova più“, afferma l’esperto. “L’isolamento potrebbe favorire un’alimentazione eccessiva e un arresto dell’attività fisica. Per ogni chilo in più aumenta il rischio cardiovascolare e quindi anche la possibilità di incorrere in complicanze cardiovascolari a medio-lungo termine. Ingrassando si crea uno scompenso metabolico e potrebbe essere necessario modificare la terapia in atto. Nella vita ci può essere sempre un periodo in cui per cause di forza maggiore si è costretti a interrompere un corretto stile di vita e si rimanda il problema al momento in cui è finita l’emergenza. In questo caso però è diverso: abbiamo armi a costo zero per far fronte alla situazione in autonomia ed è possibile prevenire qualsiasi tipo di rischio futuro“.
“Il suggerimento da dare è innanzitutto quello di praticare attività fisica dentro casa”. “In particolare, con piscine e palestre chiuse, si consigliano esercizi a corpo libero: qualsiasi movimento fa bene perché attiva il metabolismo bruciando gli zuccheri. Chi è allenato e in buona salute può salire e scendere le scale del condominio, due, tre rampe, due, tre volte al giorno. Oppure si può praticare un po’ di sport con pesi facilmente reperibili in casa, ad esempio delle bottiglie d’acqua. Per quanto riguarda, invece, l’alimentazione, il problema è che stando in casa si mangia per noia. Il consiglio è cercare passatempi differenti, ad esempio la lettura“.
In riferimento all’aspetto medico-sanitario: “A livello ministeriale e aziendale sono state attivate tutte le procedure per non lasciare il paziente solo, privo di terapia o piano terapeutico che garantisca la continuità assistenziale“. “Per i pazienti diabetici presi in carico, in questo momento in cui è sospesa l’attività ambulatoriale ordinaria, i piani terapeutici sono stati prorogati, e sono state attivate anche modalità di teleconsulto e telemedicina. Il paziente urgente che ha bisogno di terapie salvavita viene comunque preso in carico. L’urgenza differibile viene programmata con accuratezza“.