“Ogni anno, povertà e conflitti figurano tra le prime cause di malattie e di morte al mondo. E restando ancora chiusi in casa, esiste la possibilità di conflitti sociali più forti che mai“: lo ha affermato Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri. “Il Governo, prendendo in considerazione nel suo dossier 92 scenari possibili, non ha idea di cosa succederà. Non lo sa nessuno e questa è la verità che andrebbe detta, anche se a livello statistico la previsione peggiore (151mila ricoveri in terapia intensiva) è improbabile e sovrastimata”. “La fase 2 non è soltanto un tema economico – spiega l’esperto al Corriere della Sera – perché riaprire è anche una questione di salute, fisica e mentale. Occorre infatti dire la verità: riaprire significa avere quasi automaticamente un certo numero di nuovi malati. E non stiamo parlando di poche decine. A giugno potrebbe succedere. Ma non con lo scenario peggiore. Dovremo gestirla, con la capacità di adattare la risposta, soprattutto isolando subito le persone contagiate. Adesso sappiamo come si fa“.