Anche nel remoto arcipelago delle Galapagos e’ arrivato il coronavirus e un mese di pandemia sta mettendo a dura prova un modello di sviluppo sostenibile gia’ minacciato dalla pesca e dai cambiamenti climatici. Dal 24 marzo e’ emergenza sanitaria. L’arcipelago è composto da 19 isole del Parco marino patrimonio Unesco, a mille miglia marine dalla costa dell’Ecuador, in pieno Oceano Pacifico. “La situazione e’ drammatica, temiamo un’escalation dei contagi con una nave crociera della Royal Caribbean con 48 membri dell’equipaggio in quarantena, e per il ritorno nelle prossime settimane di 3400 tra isolani e lavoratori andati a Guayaquil per le ferie e li’ in continente sorpresi dall’emergenza sanitaria“, dice all’ANSA Fabio Tonelli, uno dei pochi italiani residenti.
A Isla Santa Cruz, nell’ospedale di Puerto Ayora diretto da Lleana Gomez “ci sono solo due respiratori – riferisce Tonelli – e urge l’invio di mascherine e presidi di sicurezza”. Inoltre “la fornitura di cibo alle marinerie in quarantena e alla popolazione, circa 25mila persone, e’ un problema umanitario. L’effetto lockdown pesa anche dal punto di vista economico, da un mese zero guadagni“, lamenta il corrispondente locale di Avventure nel mondo. “Sara’ una crisi lunga“. Il turismo muove il 75% dell’economia nell’arcipelago, patrimonio Unesco dal 1978 e Parco Marino con aree di riserva integrata, col primo aeroporto ecosostenibile al mondo.
Dal 1958 la riserva marina ha fatto della conservazione della natura uno stile di vita e così la natura regna ancora sovrana. Chi viene trovato a mangiare sia un solo granchio come un piatto di moleche rischia un’ammenda di 4mila dollari e 5 giorni di carcere. Ora i taxi sono stati sospesi e tutti rispettano il coprifuoco di 13 ore al giorno. “C’e’ una disciplina ferrea – racconta ancora Tonelli – i galapeni sono abituati a essere professionali con turismo di alto profilo, e a rispettare gli animali, con pellicani, pinguini, tartarughe dalla caratteristica forma di sella, persino ritratti nelle vetrate della chiesa. Nel nostro aeroporto, il primo scalo sostenibile al mondo dove anche un paladino dell’ambiente come il divo Usa Leonardo Di Caprio e’ di casa, torneranno i turisti, ma ora va superata la crisi da Covid-19“.
La crisi sanitaria rischia di aggravare la sempre piu’ delicata situazione ambientale provata gia’ dal riscaldamento globale, segnalano le guide naturalistiche, con l’avifauna che non trova cibo e le iguane che non riescono a mangiare piante non piu’ succulente. Un equilibrio scombinato anche da specie invasive introdotte come i ratti e le formiche, e animali da allevamento.