Coronavirus: in Germania il tasso dei contagi continua a diminuire, altro che aumento! L’allentamento delle misure funziona

La Germania indica per l'ennesima volta agli altri Paesi quale dovrebbe essere la strada da seguire nella lotta al Coronavirus
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Ne abbiamo parlato pochi giorni fa: sulla Germania sono state diffuse, anche a livello di media nazionali, molte fake news. Il Paese guidato dalla cancelliera Angela Merkel ha deciso di allentare in parte le già limitate misure adottate per frenare i contagi da Coronavirus. Non c’è mai stato un lock-down vero e proprio (Coronavirus, le grandi fake news sulla Germania: la curva dei contagi non sta risalendo e il lockdown non c’è mai stato [DATI]). Le scuole sono state chiuse, dove possibile è stato attivato lo smart working, ma l’economia, di fatto, non si è mai fermata completamente. Eppure la curva dei contagi sembra ‘pagare’ questo tipo di atteggiamento. La notizia, ora, è che il tasso dei contagi da Coronavirus in Germania rilevato ieri è dello 0,76, mentre il giorno prima era sceso da 0,9 a 0,75. Ogni giorno si infettano circa 1.500 persone, ovvero nettamente meno rispetto alla scorsa settimana. E’ quanto dichiarato direttore dell’Istituto Koch, Lothar Wieler, che ha messo a tacere il grande caos che si era venuto a creare intorno alla questione dei dati tedeschi.

Foto Jessica Liguori

I lievi aumenti del tasso sono dovuti ad una semplice e fisiologica fluttuazione dell’indice e in ogni caso allo stato attuale la diminuzione dei contagi giornalieri è una certezza. “Minori sono i nuovi casi stimati, più rileviamo sviluppi locali e cluster, e più forti sono le oscillazioni – ha spiegato un funzionario del Koch –. Queste ultime non dovrebbero preoccuparci, perché hanno effetti trascurabili”. In sostanze, attualmente si registrano circa 1.500 casi al giorno e non più 3.000, dunque il tasso di contagio dovrebbe essere tenuto meno in considerazione nelle decisioni di eventuali aperture o chiusure di attività commerciali e scuole.

germaniaCerto, a fronte di una diminuzione dei contagi c’è stato un aumento del tasso di letalità, che è salito al 4%, ma il motivo sta nel fatto che intanto si sono ammalate maggiormente persone più anziane e pazienti con patologie pregresse. All’inizio della pandemia quello stesso tasso era al 0,5% quando, ad esempio, in Italia era già al 10%. Ma già allora Wieler aveva avvertito che si sarebbe lentamente allineato agli altri Paesi, fisiologicamente e senza necessità di allarmismi quando sarebbe accaduto.

Ad oggi gli infetti in Germania sono 161.845 infettati, 6.470 i morti e 123.500 i guariti. Numeri che fanno ben sperare, nonostante l’entità, e che indicano per l’ennesima volta agli altri Paesi quale dovrebbe essere la strada da seguire.

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