Per ripartire e rilanciare le città “che dopo lo tsunami del Coronavirus non saranno più le stesse”, è necessario “attuare interventi, in qualsiasi campo, in tempi straveloci, evitando quelle pastoie burocratiche già pesantissime in tempi normali e intollerabili nella fasi di emergenza come quella che stiamo vivendo. Il modello è quello del post terremoto del Friuli, in cui vennero dati poteri straordinari ai sindaci con risultati davvero eccezionali com’e’ stato riconosciuto dal mondo intero”.
Lo afferma il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna secondo il quale “ci troviamo di fronte a un evento non eccezionale ma epocale le cui conseguenze dovranno essere affrontate con misure più che straordinarie così come dovranno esserlo i poteri delle istituzioni territoriali”.
“Nel rispetto dei rispettivi piani urbanistici e commerciali – aggiunge – dobbiamo far ripartire subito quanti più cantieri possibile, ma anche sburocratizzare al massimo ogni settore pubblico e privato. Le risorse per le opere pubbliche ci sono già, i Comuni le hanno già solo che non possono spenderle e passano anni prima di poterlo fare. Non possiamo ripartire – precisa – con il freno a mano tirato perché sarebbe catastrofico. Se c’è paura di possibili gestioni fraudolente si intensifichino i controlli ma si lasci lavorare la gente altrimenti non ne verremo fuori. E’ anche cosi’ che si farà ripartire l’economia“.
Il sindaco ritiene poi altrettanto fondamentale “un abbassamento importante delle tasse alle imprese da parte dello Stato” per evitare la desertificazione delle città, con chiusure a raffica e ribadisce che “così facendo anche gli sforzi dei singoli Comuni avranno un senso e posso assicurare che Gorizia farà la sua parte mettendo in campo ogni possibile intervento”.