La Russia ha inviato aiuti sotto forma di medici, mezzi e risorse all’Italia alle prese con l’emergenza coronavirus. Nei giorni scorsi, il portavoce del Ministero della Difesa della Federazione Russa ha replicato ad alcune affermazioni fatte da La Stampa, secondo cui gli aiuti inviati dalla Russia sono inutili. Secondo il Gen. Mag. Igor Konashenkov, La Stampa “alimenta fake news russofobiche”, mentre gli epidemiologi e medici militari russi “stanno debellando il Covid-19 in 65 case di riposo di Bergamo” ed “edificando reparti di terapia intensiva”.
A questo, si aggiungono anche le affermazioni di un esperto britannico, citato dal Telegraph, secondo cui la missione militare russa in Italia raccoglierebbe “segretamente importanti informazioni”. “Il team di oltre 100 soldati russi, inclusi esperti in guerra biologica e chimica, è arrivato in Italia la scorsa settimana con le loro attrezzature su cui sono impressi loghi con la scritta “Dalla Russia con Amore”. Uno dei massimi esperti di guerra chimica e biologica della Gran Bretagna ha dichiarato che è molto probabile che il contingente contenesse ufficiali delle intelligence militari del GRU (il servizio informazioni delle forze armate russe). “Utilizzeranno il dispiegamento in Italia come un’opportunità per raccogliere informazioni su tutto, dall’esercito italiano ai sistemi di trasporto”, si legge sul Telegraph, che cita l’esperto.
“Sarebbe ingenuo pensare che non stiano raccogliendo informazioni. È una porta aperta per loro”, afferma Hamish de Bretton-Gordon, ex comandante del Reggimento chimico, biologico radiologico e nucleare (CBRN) del Regno Unito, secondo quanto riferisce Telegraph. L’ex comandante trova strano che il governo italiano abbia permesso che il dispiegamento continuasse e aggiunge che l’Italia abbia poco bisogno di risorse chimiche, biologiche e radiologiche extra: “Sono leader in CBRN nella NATO e all’interno dell’Europa. Sono visti come il punto di riferimento e hanno una forte capacità. Non credo che abbiano bisogno di un carico di vecchie attrezzature russe”. Anche il fatto che la missione sia guidata da un generale, Sergei Kikot, è sospetto per de Bretton-Gordon. “Solitamente per una missione di 100 soldati circa, ci si aspetterebbe un maggiore al comando o al massimo un colonnello. Avere un generale a due stelle che li comanda sembra eccessivo”, aggiunge.
Con la Russia non ancora colpita duramente dalla pandemia, Mosca sta approfittando della vulnerabilità dell’Occidente. “I russi sono bravissimi in questo”, dice de Bretton-Gordon. Offrire aiuto all’Italia durante l’emergenza coronavirus è stato nettamente in contrasto con le azioni di Mosca in Siria, secondo l’ex comandante. “Aiuto a gestire ospedali in Siria, dove sono fatti a pezzi dalle bombe dei russi. Ora stanno disinfettando gli ospedali in Italia. È Dottor Jekyll e Mr. Hyde”, dice de Bretton-Gordon, che ora è direttore di Doctors Under Fire, organizzazione benefica che opera in Siria.
Il Ministero della Difesa russo emette un bollettino giornaliero sulle sue attività in Italia, raccontando come gli specialisti russi hanno aiutato a disinfettare ospedali e case di cura. Oltre al Generale Kikot, il team dovrebbe includere il Colonnello Gennady Eremin, esperto di guerra batteriologica che ha lavorato alla crisi dell’influenza suina, e il Colonnello Viacheslav Kulish, esperto in equipaggiamento protettivo per agenti biologici.
Un portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha respinto le affermazioni secondo cui la missione russa sia stata inviata nella speranza che l’Italia usi la sua influenza per far sì che l’Europa revochi le sanzioni contro la Russia. “Certamente non si discute di condizioni, speranze o aspettative. L’Italia ha bisogno di grande aiuto e quello che la Russia sta facendo è fornire l’aiuto che possiamo dare. È assurdo suggerire che speriamo in qualcos’altro in cambio, non è così”, ha detto Peskov.
Telegraph, infine, riporta le parole di Germano Dottori, professore di studi strategici della LUISS di Roma: “Questa è una missione d’inchiesta della Russia”, in cui i russi potrebbero cercare di scoprire di più sulla natura del coronavirus per poter affrontare meglio l’epidemia nel loro Paese.