L’Europa procede a velocita’ alternate verso la cosiddetta fase 2, quella del graduale ritorno a una parvenza di normalita’ dopo che la pandemia di coronavirus ha sconvolto le nostre vite. In Germania, per esempio, il tasso di contagio e’ lievemente salito negli ultimi giorni, e adesso ogni persona contagia quasi una persona, e anche il tasso di mortalita’ e’ aumentato: era al 3,2% due giorni fa, con 5.094 vittime e 148.046 contagiati. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha criticato la fretta di riaprire degli Stati federati: nell’allentare le restrizioni, alcuni Laender “sono stati molto decisi, per non dire troppo decisi”, ha sottolineato davanti al Bundestag, il parlamento tedesco. La cancelliera ha precisato che la situazione e’ “ingannevole e fragile” e ha messo in guardia dal rischio che la Germania possa perdere i buoni risultati ottenuti finora nella gestione dell’emergenza.
Negli ospedali in Gran Bretagna sono stati registrati nelle ultime 24 ore altri 616 morti per coronavirus, l’aumento piu’ basso dal 2 aprile. In tutto, sono 18.738 i decessi per Covid-19 nel Regno Unito. Il lockdown generale, introdotto dal premier Boris Johnson il 23 marzo e poi rinnovato, sara’ soggetto a una seconda verifica il 3 maggio. Ma al momento il governo considera prematuro anche solo parlare di piani futuri di exit strategy, dati i numeri tuttora elevati di contagi e morti nel Paese.
La Francia, invece, si avvia invece verso la riapertura delle scuole l’11 maggio, anche se dall’Eliseo e’ arrivata una precisazione: il ritorno degli alunni sui banchi sara’ su base volontaria dei genitori e senza obblighi. La prossima settimana si dovrebbe conoscere il piano complessivo del governo francese per entrare nella fase 2. La Spagna si spinge oltre. A partire da domenica, i minori di 14 anni saranno autorizzati a uscire un’ora al giorno fra le 9 del mattino e le 21, sempre accompagnati da un adulto e a massimo un chilometro da casa.
La Repubblica Ceca ha deciso di anticipare la fine, per tappe, del distanziamento sociale al 25 maggio, due settimane prima dell’8 giugno inizialmente indicato. Lo ha detto il ministro dell’industria Karel Havlicek. Il governo di Praga ha gia’ iniziato lo scorso 20 aprile ad allentare le misure restrittive messe in atto per arginare la pandemia, riaprendo i mercati all’aperto. “Non possiamo permetterci di togliere le restrizioni piu’ rapidamente, ma non possiamo perdere neanche per un giorno l’opportunita’ di favorire il commercio”, ha detto il ministro ai giornalisti. A partire da lunedi’ prossimo, riapriranno al pubblico biblioteche e giardini zoologici. Dall’11 maggio le terrazze di bar e ristoranti potranno tornare ad accogliere i clienti, che dal 25 maggio potranno accedere anche alle sale. Il governo aspettava i dati epidemiologici successivi alla Pasqua per prendere una decisione. Giudicandoli incoraggianti – ha aggiunto il ministro – la Repubblica Ceca ha deciso di allinearsi ad un “allentamento per tappe simile a quello in corso in Germania e Austria”. Oggi pomeriggio un tribunale di Praga ha tra l’altro annullato alcune misure restrittive prese dal ministero della Sanita’, tra cui la chiusura di alcuni esercizi commerciali, dando tempo al governo fino a lunedi’ per adeguarsi alla sentenza. I casi accertati di Coronavirus nella Repubblica Ceca dal primo marzo a oggi sono 7.138, i guariti sono 2.152 e i morti 210.
Il numero di casi confermati di Coronavirus in Turchia ha superato oggi i 100.000. Lo ha annunciato il Ministro della Salute. In Turchia sono stati registrati in totale 101.790 casi. L’epidemia ha causato altri 115 morti e 3.116 nuovi casi nelle ultime 24 ore, ha dichiarato il Ministro Fahrettin Koca sul suo account Twitter ufficiale. Un totale di 2.491 persone sono morte a causa di Covid-19 in tutto il Paese. L’Associazione medica turca, che rappresenta l’80% dei medici del paese, ha dichiarato mercoledì che quasi 3.500 operatori sanitari sono stati infettati, 24 dei quali sono morti.
In tutta l’Africa, ci sono solo più di 24mila e 1.170 morti, ma l’Oms ha ammonito che il numero delle infezioni è aumentato del 43% la scorsa settimana, mentre quello dei decessi legati al Covid-19 è cresciuto del 38%. L’agenzia di stampa France Presse, precisa che oggi i contagi da coronavirus in Sudafrica sono arrivati a circa 4.000. Nella giornata odierna sono stati rilevati 318 nuovi casi, il numero più alto dall’arrivo della pandemia, che hanno portato a 3.953 i casi accertati. I decessi totali sono passati da 65 a 75. Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha annunciato che alcune attività economiche potranno ripartire dal primo maggio, con l’alleggerimento di alcune misure di chiusura del Paese per la pandemia COVID-19. Lo scrive la BBC. Il leader ha tuttavia precisato che il paese non può permettersi una frettolosa riapertura che potrebbe innescare nuovi focolai di contagio.
Una prigione in Marocco si e’ trasformata in un focolaio di Covid-19: almeno 133 casi positivi rilevati nella struttura penitenziaria di Ouarzazate, nel Sud del Paese. In totale 309 dei suoi detenuti sono stati sottoposti al tampone, ha reso noto la Direzione dell’amministrazione carceraria. “Tutti i detenuti che sono risultati positivi sono stati isolati in un’area dedicata dove saranno sottoposti al protocollo di trattamento adottato dalle autorita'”, ha affermato la stessa fonte. Il bilancio odierno si aggiunge ai 60 casi registrati in precedenza tra i funzionari della stessa prigione. Una decina di altri casi sono stati rilevati nelle carceri di Marrakech e Ksar Kebir. Il contagio negli istituti penitenziari marocchini, che contano quasi 80 mila prigionieri, è “limitato” a causa delle “misure preventive” adottate contro la diffusione del nuovo coronavirus, ha spiegato sempre la direzione. All’inizio di aprile, sono stati rilasciati oltre 5.654 detenuti per ridurre il rischio di diffusione. Altri paesi in Medio Oriente e Nord Africa hanno seguito l’esempio, mentre l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet ha chiesto il rilascio di detenuti in tutto il mondo. Finora in Marocco sono stati ufficialmente identificati 3.568 casi di contagio, tra cui 155 decessi e 456 guariti. Le autorita’ hanno imposto misure di contenimento e l’uso obbligatorio di mascherine. Lo stato di emergenza sanitaria e’ stato prorogato fino al 20 maggio.
Il governo di accordo nazionale libico (Gna) ha annunciato la proroga del coprifuoco (dalle 18 alle 6 del mattino) per altri 10 giorni a partire dal 28 aprile al fine di contrastare la diffusione del Coronavirus nel Paese. Il governo di Tripoli, si legge sulla pagina facebook ufficiale, ha deciso la proroga anche del lockdown diurno con alcune modifiche, come l’apertura delle banche, con idonee misure precauzionali. Sono ormai 68 i contagi confermati in Libia, con un decesso.
L’Ecuador ha raddoppiato il numero ufficiale di contagi da Covid-19 arrivando a 22.160 casi dopo aver ottenuto i risultati di migliaia di test arrivati in ritardo. Lo ha reso noto il ministro della Sanita’, Juan Carlos Zevallos in una conferenza stampa. Finora i casi ufficiali erano 11.183. I decessi, secondo un conteggio della Johns Hopkins University non aggiornato, sono almeno 560.
Il presidente del Peru‘, Martin Vizcarra, ha annunciato un’estensione della stato di emergenza decretato a causa della pandemia del nuovo coronavirus fino al 10 maggio. La decisione e’ stata presa nel giorno in cui il numero di contagi ha superato quota 20 mila, mentre i decessi sono 572 dall’inizio della pandemia con 42 morti nelle ultime 24 ore. “La curva dei contagi continua in ascesa e ancora non abbiamo raggiunto il picco, per questo la raccomandazione che abbiamo accolto da parte degli esperti e’ quella di estendere lo stato di emergenza per altre due settimane”, ha affermato Vizcarra. Nel paese, dove e’ in vigore la quarantena, le uscite sono limitate per sesso a seconda dei giorni. Il lunedi’, il mercoledi’ e il venerdi’ potranno circolare solo gli uomini; il martedi’, il giovedi’ e il sabato le donne, mentre domenica le uscite saranno proibite per tutti. Gli spostamenti sono consentiti solo per l’acquisto di viveri o prodotti farmaceutici. Durante gli spostamenti e’ obbligatorio l’uso della mascherina.
Venerdi’ 27 marzo il Congresso del Peru’ ha approvato a maggioranza il testo che assegna pieni poteri all’esecutivo, per un periodo di 45 giorni, nel quadro dell’emergenza causata dalla pandemia del nuovo coronavirus. Il decreto prevede la restrizione dei diritti costituzionali relativi a liberta’ e sicurezza personali, inviolabilita’ del domicilio, liberta’ di riunione e transito nel territorio nazionale. La misura prevede anche la sospensione del trasporto internazionale di passeggeri per via aerea, marittima e terrestre, mentre potranno continuare a transitare le merci. Si dispone inoltre la chiusura dei negozi, ad eccezione di farmacie, banche e attivita’ legate a generi di prima necessita’ e viene ridotto del 50 per cento il trasporto pubblico. Lo scorso 19 marzo Vizcarra ha anche annunciato il coprifuoco notturno dalle 20 alle 5 del mattino. Parlando in conferenza stampa il capo dello stato ha dichiarato che la misura e’ stata presa perche’ c’e’ una piccola percentuale di persone che non rispetta le restrizioni imposte dallo stato di emergenza, e stanno per questo “giocando con la loro salute e con quella dei peruviani”. “La maggioranza delle persone resta in casa, ma altri no. Le forze armate e la polizia nazionale del Peru’ saranno incaricate di fare rispettare rigorosamente questa misura, che non sara’ valida solo per Lima, ma a livello nazionale”, ha detto Vizcarra.