Anche Vittorio Colao, a capo della task force per far ripartire il Paese messo in ginocchio dal Covid-19, ha preso parte alla seconda parte della riunione con il premier Giuseppe Conte e i capidelegazione delle forze di maggioranza, terminata da pochi minuti. Con Colao altri due esperti della task force, il manager Giuseppe Falco e Enrico Giovannini, ex presidente Istat e ministro. Colao ha presentato il modello al quale lavora la sua squadra, ma senza fornire alcuna indicazione sulle date della riapertura: “non c’è una deadline nella road map messa a punto dagli esperti”, spiegano all’Adnkronos alcuni presenti alla riunione. Riunione alla quale hanno preso parte anche il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli -sul tavolo l’elenco Ateco da ‘riaggiornare’ riaprendo alcune realtà produttive- del Lavoro Nunzia Catalfo, degli Affari regionali Francesco Boccia. Nonché il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro. Nel corso della riunione si sono inoltre collegati il presidente del Css Franco Locatelli e quello dell’Iss, Silvio Brusaferro. Assenti invece il numero uno della Protezione Civile Angelo Borrelli e il commissario Domenico Arcuri. La riunione si riaggiornerà all’inizio della prossima settimana.
La fase due partirà “non prima del 4 maggio”, ma per bar e ristoranti “ci vorrà più tempo, questo almeno è al momento l’orientamento prevalente”. Lo dicono all’Adnkronos fonti di governo, spiegando che prima della deadline del 4 maggio -superati dunque i due ponti del 25 aprile e della festa dei lavoratori- poco cambierà nella vita degli italiani. Un allentamento della stretta in vigore che potrebbe arrivare, sempre dopo il 4 -spiegano altre fonti dell’esecutivo- è la possibilità di tornare a fare jogging e attività fisica all’aria aperta, ma rigorosamente in solitudine. Sulla questione delle riaperture di parchi e ville “nulla è deciso”, assicurano infine all’Adnkronos fonti del Viminale.