Coronavirus, il presidente del Coni sulla fase 2: “Daremo le nostre indicazioni per la ripresa degli sport individuali e di squadra”

Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha rilasciato una intervista ai microfoni di Rai Radio2 intervenendo nel corso del programma "I Lunatici", sulla fase 2 post coronavirus
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Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha rilasciato una intervista ai microfoni di Rai Radio2 intervenendo nel corso del programma “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino.

Malagò sulla ripresa dello sport individuale e non solo:Ci siamo battuti per cercare di dare delle risposte nel più breve tempo possibile a tutto il nostro mondo. Parliamo di dodici milioni di tesserati, di diciotto milioni di amatoriali, abbiamo fatto un gran lavoro che a breve consegneremo al Governo integrando un protocollo sanitario, scientifico,da parte della federazione medico-sportiva, i nostri interlocutori istituzionali. Insieme alle istanze di ogni organismo sportivo, federazioni, discipline sportive, enti, integrato con un lavoro di raccordo del Politecnico di Torino. C’è una parte sanitaria, una parte tecnica e una parte pratica legata a spazi, dimensioni, separazioni, canali di areazione, specificità di pulizie e materiali da utilizzare. E’ molto complesso, servono professionalità diverse per mettere in condizione il quattro maggio di ricominciare le attività. E’ chiaro che gli sport individuali sono favoriti rispetto agli sport di squadra, ma anche gli sport di squadra, parliamo di allenamenti, con delle precauzioni, ovviamente di distanziamento, speriamo che possano riprendere le attività”.

Malagò ha annunciato: “Sabato e domenica lavoreremo a questo fascicolo insieme al Segretario Generale e alla struttura degli uffici del Coni, massimo lunedì mattina sarà sul tavolo del Ministro Spadafora che aveva chiesto a noi e al comitato Paralimpico di fornirgli queste indicazioni su cui poi insieme al Governo farà le sue valutazioni”.

Da dove ripartire: “E’ evidente anche qui che non ci si deve sostituire agli innumerevoli soggetti che a vario titolo di competenza stanno esercitandosi nelle ipotesi di ripartenza. Io faccio un ragionamento che penso sia di buonsenso: c’è una progressione. C’è un inizio, ci auguriamo il quattro di maggio. Magari si farà un discorso diviso in aree geografiche, perché ci sono dei contesti più complessi. Ma anche questo è tutto da verificare. C’è una situazione che logicamente riguarda la parte dell’attività per fare movimento, qualunque esso sia, sia a livello professionistico che amatoriale. E poi c’è la pianificazione della gestione della manifestazione, dell’evento sportivo, della gara, quello è un altro discorso”.

Su Tokyo 2021:Io provo a ricordare una frase che in qualche modo cerco di ripersonalizzare, pronunciata dal presidente del Comitato Olimpico Internazionale. Le Olimpiadi di Tokyo saranno, speriamo, le Olimpiadi da dove non solo riparte sotto ogni punto di vista il mondo dello sport, data la globalità dell’evento, ma anche il simbolo della ripartenza del pianeta. Vuol dire che da quel giorno ci saremo lasciati alle spalle tutto questo. La speranza è che dall’inizio delle Olimpiadi di Tokyo si riparta. Come è accaduto in alcuni eventi simbolo della storia. Come quando nel 48 a Londra ci furono i giochi della rinascita dopo la seconda guerra mondiale“.

Su quello che più manca in questo periodò a Malagò umanamente: “Più o meno tutti salvo chi è molto fortunato oggi è nell’impossibilità di vedere gli affetti più cari. Mia figlia è a Dubai con una bambina piccola, stava per tornare e hanno indetto il lockdown. Per cui non si sa quando potrà tornare e quando potrò rivederla. Ho due genitori anziani a Roma ma in questo contesto surreale sono blindati. Fuori dal discorso della famiglia, una cosa che mi manca molto è andare a vedere il mare”.

Sul mondo del calcio: “Se c’è una cosa che vorrei dire al mondo del calcio? No, quello che dovevo dire l’ho detto e penso di averlo fatto anche con molto rispetto”.

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