Una seconda ondata di epidemia in autunno, più che una ipotesi “è una certezza. Fino a quando non avremo un vaccino ci saranno nuove ondate o, speriamo, tanti piccoli focolai epidemici che andranno contenuti. Quello autunnale e invernale, come nel caso dell’influenza, è il periodo in cui una combinazione di eventi climatici, comportamentali, immunologici fa si che il virus possa riemergere. Per questo è molto importante non accelerare le riaperture: in caso contrario la seconda ondata invece di averla più avanti rischiamo di subirla prima dell’estate“. Lo dice Walter Ricciardi, Professore ordinario di Igiene e medicina preventiva, rappresentante italiano nell’executive board dell’Organizzazione mondiale della sanità e consulente del governo per il Covid-19 in una intervista a ilcaffeonline.it. “Possiamo senza retorica dire che” le scelte azzardate di alcuni leader politici mondiali “sono responsabili degli effetti sui loro popoli. Se ci sono stati più morti rispetto ad altri è perché le decisioni sono state prese o in modo tardivo o in modo sbagliato. L’esempio più eclatante è quello della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, dove i governi non hanno ascoltato i consiglieri scientifici e hanno reagito in maniera estremamente ritardata“. Di contro, “in paesi come la Corea del Sud, la Finlandia e la Germania, dove c’è una linea di comando unica e un rapporto diretto tra politica sensibile e istituzioni ben funzionanti, le cose vanno meglio“.
La Lombardia “in questo momento ha una condizione epidemiologica di particolare gravità. Certamente in miglioramento ma di particolare gravità. Tra i paesi europei è la regione che in questo momento ha maggiori problemi. Non l’Italia, ma la Lombardia. Mi sembra non saggio immaginare delle aperture a prescindere dalle valutazioni oggettive delle condizioni epidemiologiche“.
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