Con appena 34 nuovi casi di Coronavirus accertati oggi su 1.990 persone controllate, la Sicilia vede la luce in fondo al tunnel: è il dato migliore da un mese, e il 99% dei test odierni è risultato negativo, nonostante il numero elevato di controlli. Complessivamente dall’inizio dell’epidemia sono risultati positivi 2.535 pazienti su 39.867 tamponi effettuati, il 6,3%: solo la Calabria ha una percentuale più bassa. I morti sono 181, i guariti sono saliti oggi a 273 mentre i ricoverati in terapia intensiva sono 49.
Il trend continua ad essere molto positivo infatti la Regione continua a muoversi verso la riapertura. Oggi il governatore Nello Musumeci ha organizzato a Palazzo Orleans una ricognizione con tutti i manager del Sistema sanitario regionale per una verifica dei punti di forza e criticita’, a poco piu’ di un mese dall’inizio dell’emergenza. L’assessore alla Salute Ruggero Razza, ha incontrato i direttori generali delle diciotto Aziende regionali direttamente coinvolte nella gestione della pandemia nell’Isola. “Una disamina – evidenzia il governatore Nello Musumeci – serena e onesta della situazione sanitaria nelle nove province, senza tacere le criticita’ e impegnandoci a trovare i rimedi. Ma abbiamo anche preso atto, con soddisfazione, della tenuta del sistema regionale grazie a una sana programmazione e a una forte motivazione degli operatori, sanitari e non“.
La Sicilia, quindi, pensa a una nuova fase sanitaria a lungo termine. Secondo quanto emerso da vari studi scientifici, infatti, nonostante la situazione del contagio in Sicilia, oggi, appaia contenuta, sarà necessario immaginare nuove strategie, percorsi e strutture dedicate per contrastare i possibili ‘colpi di coda’ del virus. A questo certamente servira’ l’intera rete Covid-19 che, grazie al Piano straordinario messo in atto dal governo Musumeci, può contare su circa 3.400 posti dedicati (seicento dei quali di terapia intensiva), ma si sta già pensando anche a veri presidi riservati alla riabilitazione polmonare. Sul modello dei vecchi sanatori adoperati nel ‘900 per il trattamento post-tubercolosi, infatti, il Ssr si potrà dotare di strutture sanitarie specializzate nel recupero della piena funzionalita’ per quei pazienti che hanno vissuto una fase acuta della malattia. Si andra’ avanti anche sul piano formativo riservato prevalentemente al personale sanitario. “In queste settimane – spiega l’assessore Razza – abbiamo riscontrato che tutti i cluster nosocomiali sono stati generati da singoli comportamenti errati, per negligenza o mancanza di lucidità. Per questo pensiamo a una formazione permanente affidata al Cefpas di Caltanissetta che possa garantire a tutti i professionisti della sanita’ siciliana un elevato e costante livello di preparazione“. Per continuare a contrastare il virus proseguirà anche la digitalizzazione, restando nel solco di quanto è stato fatto da subito con il censimento sul sito www.siciliacoronavirus.it e con l’applicazione digitale “Sicilia Si-Cura”. Si tratta di strumenti che hanno permesso di interloquire con decine di migliaia di persone, acquisendo un flusso di informazioni fondamentali per la gestione dell’emergenza.
Coronavirus, la Finanziaria del Governo autonomo della Sicilia: 940 milioni di euro nella manovra 2020
Una Finanziaria emergenziale, snella e di soli 26 articoli, per attivare misure di contrasto agli effetti economici negativi del Coronavirus in Sicilia. Il governo Musumeci ha riscritto la manovra per il 2020 e l’ha gia’ inviata all’Assemblea regionale siciliana, per l’avvio dell’iter di approvazione. Le risorse provengono da una rimodulazione dei Fondi extraregionali (Fesr e Fse) e del Poc 2014/2020. L’obiettivo di Palazzo Orleans e’ affrontare la cosiddetta “Fase 1” (quella dell’emergenza attuale) e la successiva “Fase 2” (Piano per la ricostruzione economica) incidendo, sostanzialmente, in quattro settori: enti locali, famiglie povere, operatori economici, scuole e povertà educative.
Comuni – Viene istituito un Fondo perequativo degli enti locali. Ai Comuni, per far fronte alle minori entrate, a causa della sospensione o per i mancati versamenti da parte dei contribuenti, andranno 200 milioni di €.
Scuola e povertà educative – Al mondo della scuola vengono destinati 120 milioni di €. Serviranno per evitare un ulteriore incremento della dispersione scolastica e per garantire i livelli occupazionali dei lavoratori dei comparti dell’istruzione e della formazione professionale. Ma anche per favorire l’adozione di strategie finalizzate al potenziamento della scuola digitale e al corretto e piu’ ampio esercizio del diritto allo studio.
Fasce deboli della popolazione – Il governo regionale ha previsto di incrementare il budget, da destinare ai Comuni, per l’assistenza alimentare delle famiglie piu’ disagiate, portando le risorse a 200 milioni di €. A queste si aggiungono altri 100 milioni di € che serviranno a istituire, presso l’Irfis, uno speciale Fondo per il finanziamento al consumo per le famiglie. Verranno concessi prestiti, in parte a fondo perduto, fino a cinquemila euro, a interessi zero.
Sistema economico-produttivo – Per quanto concerne il sostegno alle imprese sono previsti due tipi di interventi: sovvenzioni e finanziamenti per il credito d’esercizio, che assicurino liquidita’ alle aziende. Anche per questo settore verra’ creato presso l’Irfis un Fondo di 170 milioni di € per far fronte alle esigenze finanziarie degli operatori economici. Verranno concessi prestiti, in parte a fondo perduto, fino a quindicimila euro, a interessi zero. Dieci milioni, in particolare, sono destinati a sostenere l’editoria siciliana e le agenzie di stampa, anche online. Altri 100 milioni di € serviranno a creare, presso la Crias, uno speciale “Fondo per la ripresa artigiani“. Anche per loro prestiti fino a quindicimila euro senza interessi. Identica possibilita’ per le cooperative: 50 milioni di € a disposizione, attraverso l’Ircac, per finanziamenti fino a cinquantamila euro. Interventi anche per il settore del turismo e il comparto della pesca.
Sospensione versamenti – Verranno sospese tutte le tasse di concessione governativa di competenza regionale, i tributi per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, i canoni per le concessioni demaniali marittime e i ruoli istituzionali e irrigui dei Consorzi di bonifica dell’ultimo triennio.