La Svezia e’ stato uno dei pochi Paesi a non adottare un lockdown totale per arginare la diffusione della pandemia di coronavirus e si e’ affidato “al grande senso di responsabilita’ dei cittadini nel seguire le raccomandazioni”. Tuttavia i numeri non sembra promettere nulla di buono: i casi confermati sono 10.151, con 887 decessi e 381 guariti.
Il premier svedese, Stefan Lofven, ammette che il suo governo non ha fatto abbastanza contro la pandemia. “Mi sembra ovvio, sotto tanti aspetti, che non abbiamo fatto abbastanza“, ha dichiarato in un’intervista con la tv di Stato Svt. “E’ il motivo per cui abbiamo adottato una strategia di sicurezza nazionale, che include prospettive che hanno a che fare con tutto, dall’approvvigionamento idrico alla sicurezza informatica. Abbiamo iniziato a lavorare anche sull’assistenza sanitaria e sono lieto che vi sia un ampio consenso sul fatto che dobbiamo rafforzare la protezione civile e la nostra difesa”, ha spiegato Lofven.
Secondo dati Ue, la Svezia e’ il Paese europeo con il piu’ basso numero di posti in terapia intensiva. Se dovessero cominciare a scarseggiare i posti in terapia intensiva, in Svezia i medici dovranno escludere le persone di 80 anni e quelle di 60-70 che hanno altre patologie. Sarebbero queste le indicazioni date agli operatori sanitari svedesi dal Karolinska Institute di Stoccolma secondo un documento pubblicato sul sito del quotidiano Aftonbladet. In pratica gli anziani che hanno piu’ di 80 anni non sono considerati una priorita’ cosi’ come non lo sono quelle di 70 anni “che hanno un problema a piu’ di un organo” e i 60-70enni “sui quali si riscontra una patologia su piu’ di due organi”. Stando al documento, inoltre, se una persona che viene contagiata dal Covid-19 e’ gia’ gravemente malata la decisione dei medici dovra’ basarsi non solo sull’eta’ anagrafica ma anche su quella biologica. Interpellate dal quotidiano le autorita’ sanitarie svedesi hanno assicurato che non ci saranno carenze di posti in terapia intensiva. Bjorn Eriksson, direttore della sanita’ di Stoccolma, ha spiegato che al momento ci sono oltre 300 letti, di cui 79 ancora liberi.