Nel Libro Rosso di Carl Gustav Jung si trova un brano che pare scritto proprio per il periodo storico che stiamo vivendo: il mozzo di una nave è agitato per la quarantena imposta all’interno della nave, non sopporta di non poter scendere a terra, si sente privato della libertà; il capitano gli racconta come ha superato sette anni prima una situazione analoga creando comportamenti virtuosi invece di lamentarsi, per far fronte a una situazione di costrizione:
“Poi iniziai a rispondere a quelle imposizioni non usando la logica. Sapevo che dopo ventuno giorni di un comportamento si crea un’abitudine, e invece di lamentarmi e crearne di terribili, iniziai a comportarmi in modo diverso da tutti gli altri. Prima iniziai a riflettere su chi, di privazioni, ne ha molte e per tutti i giorni della sua miserabile vita, per entrare nella giusta ottica, poi mi adoperai per vincere […] Invece di pensare a tutto ciò che non potevo fare, pensai a ciò che avrei fatto una volta sceso.”
[…] “Come andò a finire, Capitano?”
“Acquisii tutte quelle abitudini nuove, ragazzo. Mi fecero scendere dopo molto più tempo del previsto”.
“Vi privarono anche della primavera, ordunque?”
“Sì, quell’anno mi privarono della primavera, e di tante altre cose, ma io ero fiorito ugualmente, mi ero portato la primavera dentro, e nessuno avrebbe potuto rubarmela più”.
Fra i vari comportamenti virtuosi messi in atto dal capitano ci sono l’attenzione al cibo, l’esercizio fisico, momenti di respirazione per trovare una centratura e l’apprendimento di qualcosa di nuovo ogni giorno.
Certo, per i genitori che sono a casa in smart working e devono gestire anche la scuola a distanza e compiti dei figli non è facile, ma si può mettere in atto qualche strategia per portarsi comunque la primavera dentro, lavorare su di sé per costruire un solido benessere interiore, evitando di cedere alla paura o allo sconforto.
E’ fondamentale prendersi del tempo per sé: se ci sono sia mamma che papà, si può alternare, in alcuni momenti della giornata, la presenza coi figli; se il genitore è unico, può affidare alla TV (con contenuti stabiliti e controllati) i bambini per qualche momento in cui concedersi un libro, un bagno o un momento di relax. Può aiutare molto svegliarsi prima dei bambini e crearsi una routine mattutina in cui inserire qualche momento per fare dell’attività fisica e praticare un po’ di meditazione, mindfulness o altre tecniche di respirazione, il web è colmo di interessanti spunti.
Oggi è più che mai importante, essendo gran parte della giornata dedicata a loro, creare una centratura prima, in modo che ci aiuti a gestire tutta la giornata coi suoi difficili equilibri e le varie dinamiche.
Altro elemento importante è quello di programmare la giornata, non conta se poi non si rispetta il programma, ma non lasciarsi in balia degli eventi è fondamentale.
Quello che stiamo vivendo è proprio la perdita del controllo delle nostre vite, la perdita delle nostre routine quotidiane, quindi creare un programma della giornata per blocchi aiuta da una parte a concederci il senso di una direzione e dall’altra a incastrare meglio, pianificandole prima, le proprie attività con quelle dei figli.
La resilienza è la capacità di affrontare gli eventi traumatici o disastrosi (come quello che stiamo vivendo) in modo positivo, trasformandoli in occasione di crescita e, come sostiene George Eman Vaillant, psichiatra americano, non è una condizione, ma un processo: l’obiettivo è quello di riappropriarsi della propria esistenza senza permettere al dolore o all’angoscia di annientarci; è possibile farlo passando dalla determinazione di cambiare i propri comportamenti cercando di creare nuovi percorsi virtuosi invece di abbatterci lasciandoci andare alla lamentela.