Coronavirus, la Sicilia è già in fase 2: al via il turismo da giugno, Regione chiusa per tutto maggio

"Da lunedì prossimo non faccio entrare nessuno in Sicilia, come ho fatto in queste 5 settimane": lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci
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“Da lunedì prossimo non faccio entrare nessuno in Sicilia, come ho fatto in queste 5 settimane”. Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci a Omnibus La7. “Non possiamo pensare di aprire la Sicilia – dice – perché temiamo che ci possa essere un afflusso di altre regioni assolutamente non sottoposto a una verifica sanitaria necessaria che diventa il presupposto per evitare il ritorno del contagio”. E ribadisce, parlando dei numerosi siciliani che vivono al Nord: “Non li farò entrare, chi vuole venire sa che deve rimandare in agenda di qualche settimana. Non può entrare, anche se serve concordarlo con il Ministero dei trasporti perché non dipende solo da noi”.

“Serve un ‘metodo Ponte Morandi’ anche in Sicilia, un metodo che possa tenere conto di opere pubbliche che si muovono a passo di lumaca. Questo significa riaprire i cantieri, e migliaia di famiglie potranno respirare”. Lo ha detto il governatore siciliano Nello Musumeci intervenendo a Omnibus La7.

“Noi governatori conosciamo meglio di atri le esigenze del territorio, che non sono uguali a quelle della Lombardia o della Liguria. Abbiamo firmato con i presidenti del centrodestra un documento molto garbato al governo – dice Musumeci – proposte non critiche, che doveva essere ed è rimasto uno strumento di ausilio al governo centrale. In questo momento non sono ammesse polemiche, servono atteggiamenti in rapporto di collaborazione. Le 18 ordinanze che ho firmato finora sono state coerenti con le linee generali che ha dato il governo”.

Il turismo per noi diventa uno dei settori economici di traino, soprattutto in questo momento. Prima del’epidemia era la regione con il più alto tasso di crescita sul turismo nel Sud, alcune testate prestigiose hanno considerato la Sicilia tra le prime sette tappe nel mondo. Ora ci stiamo attrezzando tenendo conto della prudenza che dobbiamo rispettare. E poi – dice –perché riteniamo di dovere dare ossigeno a migliaia e migliaia di piccole imprese, perché a differenza del Nord il Sud è caratterizzato da un sistema imprenditoriale assai frammentato, con molte imprese familiari”.

“Io penso che il mese di maggio debba servire a monitorare la situazione del coronavirus in Sicilia. Speriamo di arrivare a contagio zero. A mio avviso la blindatura deve restare per tutto il mese di maggio. Dopo maggio, sei il dato epidemiologico ce lo consentirà – ha aggiunto -, noi gradualmente apriremo perché abbiamo bisogno di riprendere i contatti con il mondo, ma attraverso un sistema di prudenza che è un dato assolutamente contingente e non si può prevedere perché un contagiato può contagiare 100 persone andando in giro per la Sicilia. Se il dato epidemiologico ce lo consentirà apriremo anche ai turisti delle altre regioni italiane. Tutto è legato ad un dato non determinato dal governo regionale, ma dalla diffusione del contagio e dalle linee guida che Roma ci deve dare ed entro cui ogni governatore si muoverà sulla base delle esigenze del proprio territorio”. 

coronavirus 01Una mascherina per ogni siciliano. Su disposizione del governatore Nello Musumeci, la Protezione civile regionale, affiancata dall’Esercito, sta completando la distribuzione di oltre tre milioni e mezzo di pezzi in tutte le province dell’Isola. Destinatari, in questa prima fase, sono i 374 Comuni inferiori ai 50mila abitanti, che provvederanno, a loro volta, alla consegna ai cittadini. Nei prossimi giorni, si procederà ad assegnare altri due milioni e mezzo di dispositivi di protezione ai capoluoghi di provincia e ai restanti grossi centri. “E’ solo un atto simbolico – sottolinea il presidente della Regione – perché siamo consapevoli dell’importanza di dover indossare, anche nei prossimi mesi, le mascherine come forma di tutela dal contagio del Coronavirus. Un utilizzo che deve servire anche da deterrente per farci ricordare di prestare la massima attenzione, in ogni momento della giornata, e non pensare che tutto sia finito”. 

 “Abbiamo potuto procedere a questa distribuzione straordinaria, dopo quelle già fatte per le strutture sanitarie dell’Isola – ricorda Musumeci – grazie all’iniziativa di approvvigionamento autonomo, attraverso la sinergia con l’Upcm di Pittsburg, che gestisce con noi l’Ismett a Palermo, 150 tonnellate di materiale sanitario, visti i ritardi iniziale di consegna da parte dello Stato”. Dall’inizio dell’epidemia, la Regione ha già distribuito quasi sei milioni di mascherine. E ancora tre milioni di guanti e un milione di altri dispositivi tra camici, calzari, tute e cuffie. A beneficiarne sono state, principalmente: strutture sanitarie, case di riposo per anziani, residenze sanitarie assistite, Comuni, Prefetture, Forze dell’Ordine, Esercito, ex Province, carceri, dipartimenti regionali, Confcommercio e Confesercenti. Tra gli altri materiali sono stati consegnati anche 45 mila tra occhiali e visiere, oltre 205mila tamponi e kit diagnostici e poco meno di 40 mila apparecchi sanitari.

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