Coronavirus, primario del San Raffaele: “Tra un po’ vedremo i bambini fare l’elemosina, oltre a non andare a scuola. Il virus? Vi dico i fatti”

"Negli ultimi 20 giorni, in un ospedale di riferimento come il mio, sono entrati poco più di 20 malati, tutti con sintomatologia lieve"
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Se non riusciamo ad aprire determinate attività, l’Italia si impoverisce”. Partendo da questa affermazione del presidente della Liguria Giovanni Toti, Alberto Zangrillo (Primario Anestesia Ospedale San Raffaele Milano), in collegamento con L’aria che tira, su La 7, ha rincarato la dose sulla crisi economica che vive l’Italia a causa dell’emergenza coronavirus: “Correttamente il presidente Toti dice l’Italia, gli imprenditori e i dettaglianti si impoveriscono e tra un po’ avremo i bambini che vanno in giro a fare l’elemosina, oltre a non andare a scuola”.

Dal punto di vista sanitario, come sostenuto anche da Giuseppe Remuzzi, Zangrillo sottolinea: “Io non sono in grado di dire se il virus sia indebolito, ma anche la società italiana di infettivologia non può dire il contrario. Nessuno in questo momento può fotografare il virus però l’evidenza clinica ci dice che negli ultimi 20 giorni, in un ospedale di riferimento come il mio, sono entrati poco più di 20 malati, 1-2 malati al giorno, tutti con sintomatologia lieve, tutti ricoverati quindi in reparti non intensivi e quasi tutti purtroppo con patologia concomitante. L’osservazione è qualcosa di rigoroso e di obiettivo, poi ci può portare in una direzione o nell’altra e presto lo capiremo”, ha detto Zangrillo, riferendosi alla possibilità che il virus si sia indebolito.

Il riferimento alla società italiana di infettivologia è dovuto ad un comunicato stampa diffuso nelle scorse ore dalla stessa società, i cui membri invitavano a non alimentare false illusioni” perché “nulla sostiene che il virus si sia rabbonito”. Per Zangrillo e Remuzzi, invece, le evidenze concrete degli ultimi giorni sono il simbolo di qualcosa che è cambiato nella malattia.

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