Coronavirus, sì agli assistenti civici: c’è l’ok del Governo

"Si è appena conclusa a Chigi una riunione con il Presidente Conte e i ministri Lamorgese, Boccia e Catalfo sul progetto degli "assistenti civici""
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Il Governo è pro assistenti civici nella lotta contro il coronavirus. A breve dovrebbe esserci l’ok definitivo. La nuova figura ha delle mansioni diverse rispetto a quella delle forze dell’ordine e l’obiettivo di ridurre ulteriormente assembramenti e situazioni dei cittadini che possono essere ritenute pericolose, come non utilizzare la mascherina o sostare in luoghi troppo affollati. Nonostante il parere contrario di molti esperti, sembra esserci stata una valutazione positiva e a breve dovrebbe arrivare la conferma dell’inserimento odi questa nuova figura a supporto della Protezione Civile.

“Si è appena conclusa a Chigi una riunione con il Presidente Conte e i ministri Lamorgese, Boccia e Catalfo sul progetto degli “assistenti civici“. La Presidenza del Consiglio chiarisce che i Ministri interessati al progetto proseguiranno nelle prossime ore nel mettere a punto i dettagli di questa iniziativa, che mira, per il tramite della Protezione civile, a soddisfare la richiesta di Anci di potersi avvalere, per tutta la durata dell’emergenza sanitaria, di soggetti chiamati ad espletare, gratuitamente, prestazioni di volontariato”. Lo spiegano fonti di P. Chigi.

L’iniziativa della sorveglianza volontaria “si inserisce nell’alveo di quelle già assunte dalla Protezione civile, che hanno portato a dislocare oltre 2.300 volontari nelle varie strutture ospedaliere, nelle Rsa e nelle carceri. Questi soggetti volontari non saranno “incaricati di pubblico servizio” e la loro attività non avrà nulla a che vedere con le attività a cui sono tradizionalmente preposte le forze di polizia”.

Viene definito “positivo e costruttivo” dal Viminale il vertice con il premier Giuseppe Conte e gli altri ministri interessati sul caso degli assistenti civici. Dal ministero guidato da Luciana Lamorgese nel pomeriggio era arrivato un altola’ all’iniziativa. Dopo il confronto della titolare del Viminale con i colleghi Francesco Boccia e Nunzia Catalfo e la mediazione di Conte sono stati meglio precisati i contorni della nuova figura che non avrà incarichi di “pubblico servizio” né potra’ svolgere attivita’ di polizia. Tenuti fermi questi paletti, sui quali ha convenuto anche il premier, il progetto proseguira’ con il coinvolgimento del terzo settore.

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