Un nuovo richiamo alimentare riguardante un prodotto italiano: stavolta si tratta di cozze contenenti biotossine. Il sistema di allerta alimentare europeo (Rasff) ha effettuato il richiamo: la comunicazione del ministero della Salute italiano è di ieri 15 maggio (Dettagli di notifica – 2020.2060), e si riferisce a un allarme per Sindrome diarroica da molluschi bivalvi (Mytilus Galloprovincialis), intossicazione alimentare dovuta a l’ingestione di molluschi con alti livelli di acido okadaico (> 267 µg / kg – ppb).
Pertanto è stato disposto, per ordine dell’autorità italiana, il ritiro immediato dei prodotti contaminati che sono stati commercializzati sia in Italia che in Spagna.
L’errore potrebbe rappresentare un potenziale pericolo sia perché tali cozze vive e contaminate sono state distribuite in Italia, da Nord a Sud, sia perché esse possono generare la cosiddetta sindrome o intossicazione diarroica da molluschi bivalvi (nota anche con l’acronimo DSP, dall’inglese Diarrhetic shellfish poisoning) che è una dei quattro tipi conosciuti di avvelenamento umano da molluschi bivalvi.
I sintomi dell’intossicazione insorgono mediamente mezz’ora dopo l’ingestione dei molluschi infetti e si manifestano mediante diarrea intensa e violenti dolori addominali. Talvolta sono presenti anche nausea e vomito, tuttavia non sono generalmente pericolosi per la vita salvo casi di patologie pregresse o particolari situazioni cliniche.
Purtroppo, trattandosi di cozze vive commercializzate sia nella Grande distribuzione che in pescherie e mercati di tutta Italia, non è possibile identificarle mediante specifici lotti. Si invitano pertanto i consumatori a prestare la massima cautela.