La corsa al primo vaccino contro il nuovo coronavirus ha già un vincitore: la Cina, proprio il Paese in cui l’epidemia si è manifestata per la prima volta a fine 2019. Il vaccino della CanSino è un prodotto sicuro e capace di attivare il sistema immunitario, almeno in modo parziale, si legge nei risultati pubblicati su The Lancet. L’azienda biotech, così, ha ricevuto il via libera dalla Commissione Militare Centrale per la prima somministrazione su larga scala a partire dal 25 giugno, ma al momento sarà riservata solo all’Esercito cinese (per “ragioni di privacy commerciale” non è stato svelato l’esatto numero degli uomini che lo riceverà).
La CanSino ha collaborato fin da subito con l’Accademia Militare delle Scienze e ha avviato una sperimentazione sull’uomo anche in Canada. Il suo vaccino utilizza il metodo del cosiddetto “vettore virale”. Contiene cioè un virus benigno (un adenovirus come quello del raffreddore), capace di diffondersi nell’organismo senza farlo ammalare. Nel genoma di questo virus vettore i ricercatori hanno aggiunto un frammento di Dna artificiale, in cui sono scritte le istruzioni che permetteranno alle nostre cellule di fabbricare la cosiddetta proteina spike.
La necessità di trovate al più presto un vaccino efficace contro la pandemia di coronavirus ha portato a snellire o saltare alcune procedure. In generale, dopo la fase 1 e 2 delle sperimentazioni, segue la fase 3, condotta su migliaia di persone per affinare i dosaggi e valutare meglio gli effetti, tra cui confermare con certezza l’assenza di effetti collaterali. Molte aziende, stanno saltando la fase tre o la accorpano alla due. E la decisione di usare il vaccino cinese su una coorte di migliaia di persone generalmente sane, come i militari, può essere considerata una sorta di alternativa alla fase tre.