“Ieri abbiamo riconquistato un’altra parte, l’ultima delle nostre libertà, dopo 84 giorni l’Italia si è ritrovata più unita e più libera. Questo non è un risultato piovuto dal cielo né una scelta irresponsabile ma il frutto dei sacrifici di tutti gli italiani, delle scelte del governo e delle capacità di applicarle“: lo ha affermato il commissario straordinario all’emergenza Coronavirus, Domenico Arcuri, in conferenza stampa.
“La crescita della mobilità moltiplica i contatti e potenzialmente le possibilità del contagio“. “Dobbiamo quindi cercare ancora di più il virus, stanarlo e indebolirlo“. Per tale motivo “abbiamo lavorato con le regioni per trovare il numero maggiore possibile delle componenti che servono per fare i tamponi ed evitare che la nostra copiosa fornitura non sia completamente utilizzata” per la scarsità dei reagenti non solo in Italia “ma in tutto il mondo“.
Il commissario ha chiarito che “dall’inizio dell’emergenza sono stati somministrati in media 39 mila tamponi al giorno. A maggio la media e salita a 61 mila“. Si ipotizzava di “arrivare a 84 mila ma siamo riusciti a superare questo dato: nei prossimi giorni sarà possibile effettuare 89 mila tamponi al giorno“, grazie anche alle nuove forniture reperite sul mercato come “i 9.9 milioni di prodotti fra reagenti e kit che saranno acquistati e messi a disposizione delle regioni“. In questo modo “sistemiamo un altro tassello della strategia per combattere il virus“.
“Nel Lazio in media da 3.803 al giorno passeremo a 6.328 tamponi al giorno, da 12.159 a 21.336 in Lombardia. Al 31 dicembre il 28% degli italiani sarà stato sottoposto a tampone, ove necessario, un italiano su tre quasi“.
“Da oggi lavoriamo alla valutazione circa la possibilità di dotare le regioni di nuove e più moderne macchine per effettuare i test molecolari con prestazioni migliori e che non dipendano da un unico reagente“, “accresceremo ancora il numero di italiani da poter sottoporre a questa analisi“.
“Il numero di mascherine italiane che abbiamo ordinato è superiore al numero di mascherine straniere. Ci sono 22 aziende italiane che ci forniranno 1 miliardo 800 milioni di mascherine a cui si aggiungeranno altre 4 aziende per superare i 2 miliardi di mascherine italiane“.
“Il vaccino non l’abbiamo ancora trovato e siamo consapevoli che la mobilità tra le Regioni moltiplica la possibilità del contagio. Questa è un’evidenza statistica. Allora noi in questa fase dell’emergenza abbiamo un dovere: cercare sempre di più il virus, stanarlo e indebolirlo“. “Senza il lockdown avremmo ancora città vuote e desolanti“.