In riferimento alla sanificazione e alla disinfezione di ambienti e automezzi, necessari per la ripresa delle attività post emergenza Coronavirus, va tenuto presente che “l’ozono è una sostanza estremamente pericolosa” e di conseguenza “vanno prese tutte le precauzioni, o è meglio usare altri tipi di sanitizzanti“: lo ha precisato Rosa Draisci, del Centro nazionale delle sostanze chimiche dell’Istituto Superiore di Sanità, durante un’audizione sulla gestione dei rifiuti legata all’emergenza Coronavirus. “L’ozono non è oggi un disinfettante, non può essere classificato come tale“, “come il cloro viene realizzato in situ, è all’attenzione Efsa come biocida, cioè una sostanza che uccide i microrganismi, ma ad oggi non è stata completata la valutazione e non può essere chiamato disinfettante ma sanitizzante. Questi sono chiarimenti che abbiamo dato nei nostri rapporti”. L’ozono “è una sostanza estremamente pericolosa, viene generato in situ, non può essere usato in presenza di personale, che infatti deve lavorare con dispositivi di protezione di classe 3, e le piccole aree trattate non sono riutilizzabili prima di un certo numero di ore per gli effetti di intossicazione e irritazione per chi usa ambienti e automezzi“.